lunedì 17 maggio 2021

NIENTE DA FARE

Non c'è niente da fare: c'è tutto da rifare.
A volte mi sono mangiato le unghie in sale d'attesa
dove tutto era già avvenuto. Attendere l'accaduto,
questa è la mia colpa. Nascere contiene già tutto,
anche queste mie parole. E tu che mi dici: "Mi vieni
dentro, mi vieni dappertutto, fino alla testa".
E dici queste parole in una camera d'albergo
già pagata, già accaduta, già perduta nel tempo.
Ancora un fuoco da accendere nelle tenebre,
una danza di ombre, una musica lontana.
Nascere per rinascere, rinascere per fuggire.
L'orizzonte è la nostra carne aperta, la nostra
ferita azzurra, e noi siamo i dispersi, i profughi
di un altrove oscuro, i naufraghi battesimali.
L'indirizzo è scaduto, l'orario ferroviario è già
il regno delle formiche, gli uccelli sono dinosauri
alati, e noi abbiamo solo vertigini di vetro
da gettare contro il muro, per essere ancora 
vivi.