domenica 6 dicembre 2015

LORCA E LE FERITE

Ho appena finito di leggere la piccola e preziosa biografia di Cano
su Lorca, le ultime pagine che descrivono la fucilazione sono
bellissime, leggendole ho ascoltato Isaac Albeniz, un compositore
spagnolo, tra i preferiti di Lorca, insieme a Manuel De Falla.
Il desiderio ora è di tornare a rileggere tutto Lorca, e di andare
in Spagna, non ho mai visto Granada, e ora questa mancanza
la sento come una ferita, leggere crea ferite meravigliose.

1 commento:

attimiespazi ha detto...


"Per me, un'opera letteraria esiste solo in quanto mi offre quella ch'io oso definire beatitudine estetica, vale a dire la sensazione di essere in qualche modo in rapporto con altri livelli di percezione in cui l'arte (cioè la curiosità, la tenerezza, la bontà, l'estasi) costituisce la norma. Non esistono molti libri del genere.
Tutto il resto non è che una sequela di scioccaggini d'attualità, o ciò che taluni definiscono Letteratura delle Idee, vale a dire, il più delle volte, scioccaggini di attualità tagliate in enormi blocchi di gesso che vengono tramandati con zelo di epoca in epoca finchè qualcuno non si fa avanti con un martello a frantumare Balzac, Gorky, Mann."
(Vladimir Nabokov)
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Il primo capoverso lo appenderò nella mia esigua libreria di casa.

.attimi