mercoledì 25 marzo 2015

LA MORTE, LA CHIESA E LA POESIA

Stamattina sono andato al funerale della mamma del mio amico
Giordano, una operazione al cuore andata male. Secondo i medici
era routine, la routine si è trasformata in eternità. Giordano mi ha
detto le ultime parole di Bruna poco prima dell'anestesia : " Non
vieni a dare un bacino alla tua mamma ? ". Ci sono parole più belle?
Quanto sono meravigliose le mamme! Giordano è un tipo tosto,
fa l'operatore geriatrico, è a contatto con la morte ogni giorno.
Ha voluto vestire il cadavere di sua madre, lui e sua madre, e la
morte, nessun altro. Un momento di intimità che vale una vita.
Al funerale le solite parole di conforto: il risveglio, la speranza
nella vita eterna, un paradiso di beatitudine senza fine, eccetera.
Già l'idea di una felicità senza fine mi angoscia, ma come? In
paradiso la tristezza verrà bandita per sempre? Che tristezza!
Avrei voluto gridare : basta con queste buffonate! Basta con queste
menzogne! Si muore, si muore per sempre, nessun paradiso
a cinque stelle, si finisce in una bara, si diventa cenere, tutto
finisce per sempre, ed è questo che rende la vita un fenomeno
straordinario: la sua irripetibilità. Smettiamola di mentire e il
conforto sia nel ricordo vivente della persona che ci ha detto
addio. Questo avrei voluto dire ma sono stato zitto, amen.
Ma ho sentito la poesia quando la bara è stata posata dai necrofori
all'uscita della chiesa, una breve sosta prima della cremazione.
C'era il sole che illuminava la bara, il vento agitava i fiori, e
gli uccellini cantavano, e questo è stato l'ultimo saluto di Bruna.

7 commenti:

-farinomane- ha detto...

La morte è sempre lì a ricordarci quanto imprevedibile e assurda sia la vita.
Di fronte al dolore di chi ha perduto qualcuno non sono mai riuscita a dire nulla. Si dovrebbe solo far parlare un abbraccio.

Giordano mi sembra una persona vera.

Gaetano. ha detto...

https://youtu.be/krJW2qMVv4M

Anonimo ha detto...

La non accettazione serena di questa metamorfosi non permette a molti di godere della vita. Come una spada di Damocle perennemente dondolante sull'amigdala. Riccardo chi ti ha dato la certezza del nulla seguente e della vita irripetibile? Tutto il pianeta è una continua metamorfosi, un moto perpetuo di inizio.. fine... inizio.. fine... inizio. Il distacco ...si... quello è doloroso, si elabora il dolore e si ricorda la persona viva. E se l'altro piange, lo si abbraccia e si condividono le lacrime....prima o poi si torna a sorridere. Chicca

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Che nessuno si avvicini alla nostra morte nessuno..se non io e te..io e te in vita ed io e te nella morte,apice assoluto di vita.
Volete spiare un ultimo bacio?
Volete spiare il nostro amore?
La morte è un fatto privato.
Che nessuno ci metta le mani.
Io ci metto le mani,ti scavo la fossa,per adagiarti nel tuo letto eterno.
Mi dispiace sporcarlo di terra..va beh..rimedio seminandoci la bellezza.
C.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Se in tutte le civiltà, sin da quelle più antiche egiziane ecc..., ci sono testimonianze che affermano l'esistenza dopo la morte, allora questo desiderio forse è un radicamento intuitivo, se così si puo dire, dell'anima immortale. Daltronde è molto difficile convincere le persone che il loro destino è il nulla, perché se, secondo la concezione atea e materialista, l'uomo è un animale più evoluto che per puro caso è nato dal fango terreste e che ad esso ritona sotto forma di polvere, su che cosa bisogna fondare la sua dignità? Chicca secondo me cmq la chiosa finale di Riccardo mi pare una sublime intuizione e percezione della ragione umana.