Operoso, mi sento operoso, e gravido di un destino monocromo. Nero
come il catrame ancora caldo, fumante sulla strada. Con schegge di
arcobaleno nel cranio, e beatitudini a buon mercato per spiriti senza
pretese che si accontentano di trovare Dio sui comodini degli alberghi.
E come unica disperazione: un cornetto quasi freddo. Ecco, anche così
si può essere felici. Senza clamori, tra la polvere, l'oblio e una abat-jour.
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