martedì 27 marzo 2012

TRA LE ALTRE COSE

Tra le altre cose ci sei tu. Non sei mai scontata.
Ti ho sempre pagata a caro prezzo. E non mi sono
mai pentito. Non mi sono mai annoiato. Quando
non facevamo l'amore facevamo la guerra, ed era
la stessa cosa: un campo di battaglia e di affanno.

Tra le altre cose ci sei tu. Fresca vertigine delle mie
giornate. Non so dire "eri" perché tu sei sempre
vicina, impasto di ombra, silenzio e tremore. Ci sei
anche nell'assenza. Eco fantastica, sogno inesausto.
E solo la notte conosce il segreto dei nostri respiri.

Tra le altre cose ci sei tu. Non sarai mai un ricordo.
Mai. Perché sei cicatrice. E non hai bisogno della
truffa della memoria per esistere. Sei la sorgente di
ogni verità che valga la pena di essere scoperta, e
sono quelle verità che ti restano addosso per sempre.

Tra le altre cose, le altre cose, le altre cose che non
ricordo, ci sei tu. Mi hai dato un colore: il rosso. Mi
hai dato una fede: l'amore. Foresta vergine che sa
essere deserto, cataclisma delle mie immobilità,
ordigno di gioia nascosto nelle mie profonde attese.

3 commenti:

avorio ha detto...

tra le altre cose... stupore e meraviglia.
semplicità intima e raccolta.
complicità viva e presente.

bello essere amati così.

Medea ha detto...

"Tra le altre cose" una presenza talmente assente che è la significazione dell'essere. Nella dinamica di una vita che si snoda nella sua quotidianità è il grido di rivalsa dell'uomo rispetto ad un sempre che appartiene solo alla poesia. Quando la poesia coincide con il caffè, con il pulire le stoviglie, con il lucidare uno specchio, allora persino la stanchezza come mescere olio e limone divengono canto d'amore. Chiave di lettura di un mondo nel quale tutto è possibile solo in virtù di un prima e di un dopo che coincidono con la totalità che l'altro rappresenta.
E'l'istantanea di un amore che riassume l'eternità di esso. Non c'è tempo che può essere scandito quando si ama così. Si diventa perciò immortali per il solo fatto di riconoscersi nell'altro. Anche se l'altro è rifiuto, aspettazione, danza su una corda tesa, strumento scordato. Anche se l'altro non beve il tuo vino e non mangia dal tuo piatto. Anche se il paradiso dei tuoi bottoni non accoglie più quelli che si staccano dalla sua camicia per la centrifuga di cuore e umori e odori e vacuità. Anche il vuoto ha il suo paradiso. Ed è il trovare tra le pieghe di quelle lenzuola un gesto che ancora appartiene all'altro; sentire i suoi passi o la musica dell'acqua sulla sua pelle. Nonostante la sospensione della magia.
Nonostante.

"Chi brucia d'amore non si consumerà mai". Non c'è fuoco che possa spegnere tanto stupore. Posso non restarne avviluppata?

Anonimo ha detto...

...tra le altre cose, a volte capita che non puoi fare a meno di amare qualcuno...e la cosa magnifica è che non ne capirai mai la ragione... Ma conosci cosa più bella che lasciare il proprio cuore libero e senza freni? io no... Martha