lunedì 26 marzo 2012

STRAMILANO

2 commenti:

Anonimo ha detto...

con la mia musica la maratona assume un non so che di cimiteriale. in fondo è il senso nascosto di ogni maratona.

Medea ha detto...

Correre con una meta. Mi sorprende. Affannarsi per un traguardo. Un tempo era di gloria. Agonia-agonismo-agonia. Ora,davanti ad un tramonto certo,è così.
Basta attraversare la strada e trovi l'universo esterno:ti percuote con la sua marcia instancabile. È quasi un ritmo da ditirambo...diventa elegia all'arrivo degli ultimi maratoneti.
Due sguardi valgono l'intera attesa: l'uomo con il sorriso nello zaino e il bambino in tuta blu.
Insieme sono idea di ciò che può continuare e non si ferma. Il bambino ha l'ardire di correre...verso una meta agli altri sconosciuta:un solo essere umano potrebbe prender parte al suo traguardo ed è colui che si é lasciato stupire del suo coraggio. L'uomo invece potrebbe far sparire il sole con il suo sorriso e poi però si volta. Per illuminare l'innocenza e il suo saluto.