Sono bipolare. E non sono mai stato al polo nord.
E nemmeno al polo sud. Eppure sono bipolare.
Sono un bipolare casalingo. Un bipolare in pigiama.
Sono affetto da iperfagia onirica, divoro i miei sogni
e i sogni degli altri, mastico anche gli incubi.
Ho l'ipersonnia stellare, dormo così tanto da fare
tremare le stelle, e creo sensi di colpa alla morte.
Ho episodi maniacali spontanei, soprattutto quando
mi mastrubo, eiaculo spesso sulle radici degli alberi,
mi sento un vegetale amazzonico, ho lo sperma verde.
Sono bipolare. Che volete farci? In fondo è divertente.
Malinconie inabissate, e feroci slanci di gioia alterano
la mia stabilità psichica. Ho sbalzi di umore e balzi di
amore, sono un canguro plastico del coito, nella mia mente
ci sono talpe assassine che uccidono candidi gabbiani.
Nei cimiteri ho crisi di autostima ipertrofica, mi basta
respirare per sentirmi grandioso, e seducente, ma di notte
sento la luna fuori fase, e mi riempio di crateri interni.
Divento così piccolo a volte che sono l'astronauta di un
granello di polvere, e lotto contro l'acaro-leviatano.
Ho anomalie nei livelli di energia, quindi le mie bollette
sono sempre indecifrabili, un giorno ho accusato Dio di
avere un delirio di onnipotenza, ma non mi ha denunciato.
Ho il dono dell'ubiquità irrisolta, la fuga delle idee, e quando
vedo l'ombelico di mia madre mi scappa sempre da ridere.
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