lunedì 26 marzo 2012

L'ADDOLORATO

Mi addolora la luce, il vento e la felicità
delle piccole cose. Mi addolora l'universo.
E i sentieri che ho solo immaginato.
Mi addolora amare. Mi addolora la mia
preghiera che mi resta tra i denti e non
arriva mai al cielo. Mi addolora stare bene.
Mi addolora la mia velenosa serenità.
E i sorrisi dei bambini che giocano nel sole
della loro infanzia. Mi addolora la carne.
I baci e le carezze. I morsi innocenti e le
oscenità del desiderio. Mi addolora godere,
vivere. Mi addolora che i vecchi siano
ancora vivi. E mi addolora il fanciullo che
salta il fosso. Mi addolora la pace. E mi
addolora chi riesce a dare un senso alla
vita. Solo vedere un cadavere e mangiare
una pera non mi addolora, solo questo.

2 commenti:

Medea ha detto...

"Questo solo": qualcuno scriverebbe pagine interminabili su queste due parole. Mezzo verso. Che è la spes, la straordinaria luce che comunque abita nel cuore dell'uomo. In verità, mi interessa di più il resto. Convinta della mia civile convivenza con la morte (un tempo avrei pensato fosse un fatto eroico convivere civilmente con la morte,che sciocca!),mi disgrego nel mattino che trabocca. Forse al tramonto ritroverò qualche reliquia. O forse avrò già dimenticato i pezzi di me che sono andati via. In fondo il cordone ombelicale che mi ha fatto respirare è divenuto subito cibo per vermi. E quei vermi sono divenuti tutti concime della terra e quella terra se l'è portata via il vento. Fa persino ridere. Grazie ,Riccardo.

rickyfarina ha detto...

Medeuccia. Ieri mi sono svegliato da un incubo e ho trovato i tuoi sms sulla pauraaaa, sei una stregaaaaaaa. aiuto.