Ora scrivo una poesia, tanto per cambiare.
Voglio confondere il lettore, voglio scrivere
una poesia piatta, ho notato che uso spesso
termini come "voragine" o "vertigine", basta,
voglio usare parole piatte, senza spessore.
Non ho mai usato la parola "scodella", perché?
Perché sono così stronzo? Che cosa mi avranno
mai fatto le scodelle per meritare tanta
indifferenza? Anche "asciugamano" latita nei
miei versi, per non parlare di "capretto" o
"verruca" o "milza", ho sempre scritto "cuore",
"ventre", "occhio", c'è tutta una anatomia
che viene ignorata dalla mia ispirazione, e
questo non è giusto, e non è democratico.
Sì, oggi tanto per cambiare scriverò una poesia
scema, ne sarò capace? Una poesia idiota.
Una poesia felice. Sì, oggi sono felice. Ecco.
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