lunedì 15 giugno 2020

AMERICANE SIMPATICHE: JEAN SEBERG

Nata negli Stati Uniti e sepolta a Parigi, l'americana più parigina che si possa immaginare.
Attrice icona della Nouvelle Vague, interprete di Fino all'ultimo respiro, è a lei che
Belmondo fa le smorfie prima di morire, nella morte più "jazz" della storia del cinema.
Ebbe una vita interiore tormentata e per questo ci è simpatica, anche uno dei suoi mariti si
suicidò, fu circa l'anno dopo, era un grande scrittore lituano-parigino: Romain Gary.
A me commuove sempre quando un suicida lascia un biglietto, una sorta di "spiegazione"
del suo gesto, ci vedo un atto di estrema delicatezza verso gli altri, anche sull'orlo
del precipizio lasciano delle parole, destinate a diventare eco immortale, e forse
conforto per chi resta, se non conforto almeno un ultimo gesto d'amore rivolto alla
vita, a chi abbiamo amato, prima delle tenebre, e questo forse attutisce il dolore di
una morte chiusa in se stessa, muta, senza possibilità di un ultimo "dialogo" con chi ci
lascia. Le sue ultime parole furono: perdonatemi, non posso più vivere con i miei nervi.
E lascia sgomenti questo biglietto: è come se il corpo (il sistema nervoso, cervello,
spina dorsale, organi e nervi di collegamento) si fosse ribellato alla povera Jean, il suo
assassino è stato il suo corpo, diventato un coinquilino terribile: addio Jean.












9 commenti:

Anonimo ha detto...

LA DANZA - il vento è qui, soffia, sferza. Il messaggero prima della tempesta. Tutto impazzisce, non si controllano, si alzano in volo, ruotano in folli danze, ti colpiscono. ORRORE! TERRORE! Una Madre protegge il suo bambino, lo spinge malamente in auto. Loro privi e prive di anima, ignari nel vento, si incollano, ti vengono incontro, fantasmi obbligati. Sono ovunque, ballerini odiati nell'erba, sciami di cavallette nei parcheggi, false farfalle incolori e colorate. Sono i nostri biglietti d'addio, le nostre ultime parole senza voce né inchiostro. Noi suicidi inconsapevoli, tra guanti di plastica e mascherine danzanti. La danza della nostra stupidità.

Unknown ha detto...

A me mi è sempre risultata parecchio sciapetta. Della Nouvelle Vague, ce ne sono state parecchie, di icone.

Anonimo ha detto...

Arte e disagio psichico = connubio poeticamente decantato - No Arte e disagio psichico = miseria umana da indifferente cronaca. Risultato finale ....l’arte crea a differenza, la realtà no.

attimiespazi ha detto...

ho letto la sua storia personale.
spesso era insoddisfatta delle sue prestazioni artistiche.
sembra che abbia subito persecuzioni da parte dell'FBI, in quanto lei e Gary erano attivisti politici all'epoca.
in più gli è morta una bambina nata prematura, a tre giorni dalla nascita.
la sua vita sentimentale, costellata da fallimenti: il primo marito manesco, e altri due matrimoni naufragati.
la depressione per compagna.
e chissà quanti altri disagi avrà affrontato, di cui noi non sappiamo.
una vita davvero complicata, e osso immaginare interiormente burrascosa,
perennemente in tempesta..



attimiespazi ha detto...

quali altre, Freddy?
erudiscimi,
che mica le so queste cose..

marti64 ha detto...

Di quegli anni o forse prima ricordo vagamente i film du Humphrey Bogart e Lauren
Baccal, se c'era un bacio troppo lungo mia madre cambiava. Bei film per quei tempi

Unknown ha detto...

Per chi ha visto 4 film in croce è normale che conosce solo la Seberg...

Anonimo ha detto...

In merito a suicidi ed americani (nel dubbio se siano simpatici od antipatici) per chi interessa, buona lettura
BILL GATES PROMUOVE LA TECNICA (VIETATA) PER L’ESTINZIONE DI “SPECIE DANNOSE”

Unknown ha detto...

Mi sa che era proprio una schifosa.