Un grande scrittore americano, Sherwood Anderson, è morto dopo
avere ingoiato per distrazione uno stuzzicadenti. Non è una morte stupida.
Morire non è mai stupido. Essere distratti è segno di bontà d'animo.
Anderson era un uomo buono, non ci sono dubbi, i cattivi non fanno di
queste morti. E aggiungo: è una morte eroica. Una morte gloriosa.
La falce della Morte nelle sembianze di uno stuzzicadenti. Questo è
sublime. Morire così non è da tutti. Provateci voi se avete il coraggio.
martedì 30 giugno 2015
INEQUIVOCABILE
Una donna molto affascinante è uscita da un negozio di mozzarelle
salernitane, aveva il suo sacchettino bianco, e un sorriso ombreggiato,
mi ha fissato in modo inequivocabile, stavo per rivolgerle la parola,
le avrei detto : " Ciao, un giorno mi piacerebbe dirti addio, ma prima
dobbiamo bere qualcosa assieme, anche una fantastica limonata ", ma
in quel preciso istante ho dovuto rispondere al cellulare, il mio amico
Stefano ha bisogno di me nella sua edicola, dalle sei del mattino alle
nove del mattino, venerdì e sabato, il suo collaboratore è malato.
Mi sono girato verso l'affascinante creatura, ci siamo guardati e lei
ha infilato le chiavi nel portone ed è scomparsa. Porca, porca troia.
salernitane, aveva il suo sacchettino bianco, e un sorriso ombreggiato,
mi ha fissato in modo inequivocabile, stavo per rivolgerle la parola,
le avrei detto : " Ciao, un giorno mi piacerebbe dirti addio, ma prima
dobbiamo bere qualcosa assieme, anche una fantastica limonata ", ma
in quel preciso istante ho dovuto rispondere al cellulare, il mio amico
Stefano ha bisogno di me nella sua edicola, dalle sei del mattino alle
nove del mattino, venerdì e sabato, il suo collaboratore è malato.
Mi sono girato verso l'affascinante creatura, ci siamo guardati e lei
ha infilato le chiavi nel portone ed è scomparsa. Porca, porca troia.
VENTENNE
Nulla, nulla è paragonabile alle tette sudate di una ventenne, solo le tette
sudate di una ventenne sono paragonabili alle tette sudate di una ventenne.
sudate di una ventenne sono paragonabili alle tette sudate di una ventenne.
IL DISTACCO
Sta maturando in me un distacco verso tutto ciò che è umano e mortale.
Nell'addome dilatato della mia fantafollia smeraldolucente origamocratica
avviene la metamorfosi catastrofica che segna il passaggio ultimo verso
le cose increate, abissi inscatolati mostrano oscenamente la propria data
di scadenza, ma io ormai sono lontano, nell'oltreabisso avvampo e sogno.
Nell'addome dilatato della mia fantafollia smeraldolucente origamocratica
avviene la metamorfosi catastrofica che segna il passaggio ultimo verso
le cose increate, abissi inscatolati mostrano oscenamente la propria data
di scadenza, ma io ormai sono lontano, nell'oltreabisso avvampo e sogno.
IL PROCESSO GIUSTO
Fare un processo alle intenzioni è giusto se una persona è capace di intendere
e di - volare -.
e di - volare -.
PREFERENZE
Ci sono cose assolutamente deliziose : la Bibbia nel cassetto di un hotel
e il destino che si posa sul fondo di una tazzina da caffè. Mentre non amo
gli scheletri nell'armadio, nel mio armadio ci sono tinozze di sangue vivo.
E che dire dei sogni nel cassetto? Preferisco gli incubi a cielo aperto.
e il destino che si posa sul fondo di una tazzina da caffè. Mentre non amo
gli scheletri nell'armadio, nel mio armadio ci sono tinozze di sangue vivo.
E che dire dei sogni nel cassetto? Preferisco gli incubi a cielo aperto.
lunedì 29 giugno 2015
LE SUE POSIZIONI
Restava fermo sulle sue posizioni ma le sue posizioni avevano le ruote
e non volendo si muoveva sulle sue posizioni, anche se lui restava fermo.
e non volendo si muoveva sulle sue posizioni, anche se lui restava fermo.
UN UOMO FALSO
Era una persona falsa, falsissima, al mare faceva il morto ma era vivo e
galleggiava sull'acqua giocando di fantasia con le nuvole. Non diceva mai
quello che pensava, pensava a quello che diceva, che falso! Aveva anche
l'orologio che era sempre in ritardo, lo faceva apposta, spostava le lancette
per confondere il tempo, diceva : " Quando verrà la mia ora sarà sbagliata ".
Un uomo falso, così falso che sembrava vero, ed era simpaticissimo.
galleggiava sull'acqua giocando di fantasia con le nuvole. Non diceva mai
quello che pensava, pensava a quello che diceva, che falso! Aveva anche
l'orologio che era sempre in ritardo, lo faceva apposta, spostava le lancette
per confondere il tempo, diceva : " Quando verrà la mia ora sarà sbagliata ".
Un uomo falso, così falso che sembrava vero, ed era simpaticissimo.
LA SENSAZIONE
La sensazione non è quella di vivere ma di rimandare il suicidio.
Anche se suicidio è una parola grossa come la parola addio, e io
amo le parole piccole, ininfluenti, parole come : piastrella, zucchina
e involtino ( anche senza primavera ). Oggi non ho voglia di fare
un passo, mi sono trascinato dal fruttivendolo sotto casa per puro
miracolo. Starò tutto il giorno in casa a leggere e guardare film,
magari faccio una maratona e mi sparo tutto Berlin Alexanderplatz
di Fassbinder. Un modo come un altro per suicidarsi ma con
corredo di battito cardiaco e respirazione. L'altro giorno ero solo
in una pizzeria e tautologicamente ho mandato a mia madre questo
messaggio : " Sono solo in una pizzeria ". E lei mi ha risposto: " Non
sarai mai solo perché il tuo essere è anche mamma e papà ".
Anche se suicidio è una parola grossa come la parola addio, e io
amo le parole piccole, ininfluenti, parole come : piastrella, zucchina
e involtino ( anche senza primavera ). Oggi non ho voglia di fare
un passo, mi sono trascinato dal fruttivendolo sotto casa per puro
miracolo. Starò tutto il giorno in casa a leggere e guardare film,
magari faccio una maratona e mi sparo tutto Berlin Alexanderplatz
di Fassbinder. Un modo come un altro per suicidarsi ma con
corredo di battito cardiaco e respirazione. L'altro giorno ero solo
in una pizzeria e tautologicamente ho mandato a mia madre questo
messaggio : " Sono solo in una pizzeria ". E lei mi ha risposto: " Non
sarai mai solo perché il tuo essere è anche mamma e papà ".
domenica 28 giugno 2015
sabato 27 giugno 2015
SEMPLICE SEMPLICE
La semplicità di stare da soli al ristorante,
un bicchiere di vino frizzante, gamberi in salsa rosa,
una pizza, una sigaretta, i passanti, un cellulare, la gentilezza
dei camerieri, e il cazzo a riposo, senza turbamenti.
un bicchiere di vino frizzante, gamberi in salsa rosa,
una pizza, una sigaretta, i passanti, un cellulare, la gentilezza
dei camerieri, e il cazzo a riposo, senza turbamenti.
venerdì 26 giugno 2015
IL CORPO PENSANTE
Le parti del mio corpo pensano, il cuore pensa spesso al mare, è immerso
in questo pensiero, il ventre pensa al vento, i lobi delle orecchie pensano
alle mandorle, non so perché ma è così, e ho un testicolo filosofico, si fa
sempre delle domande, del tipo : " Che cosa ci faccio in questo scroto? ".
L'altro testicolo non pensa, pensa che sia inutile pensare, quindi in un certo
senso pensa anche lui. Ultimamente la testa si rifiuta di pensare, preferisce
agire, e girare, la testa gira, gira, sembra il luna park della follia crescente.
in questo pensiero, il ventre pensa al vento, i lobi delle orecchie pensano
alle mandorle, non so perché ma è così, e ho un testicolo filosofico, si fa
sempre delle domande, del tipo : " Che cosa ci faccio in questo scroto? ".
L'altro testicolo non pensa, pensa che sia inutile pensare, quindi in un certo
senso pensa anche lui. Ultimamente la testa si rifiuta di pensare, preferisce
agire, e girare, la testa gira, gira, sembra il luna park della follia crescente.
giovedì 25 giugno 2015
QUELLO CHE SUCCEDE ALLA CHISCIOTTE
Quello che succede alla Chisciotte...mi alzo dal divano, prendo il cavalletto
e la videocamera, esco per fare un altro film sulle piazze di Milano, vado
in piazza Po, mi tengo buona questa serie per quando non so che cosa
fare, inizio a fare delle riprese, mi sento un pescatore di esseri umani, e
c'è sempre qualche pesce meraviglioso che abbocca all'amo, come la
trans Marcella, uno dei personaggi più "forti" della Chisciotte...fra poco
sugli schermi radioattivi della Chisciotte, la casa di produzione della vita.
e la videocamera, esco per fare un altro film sulle piazze di Milano, vado
in piazza Po, mi tengo buona questa serie per quando non so che cosa
fare, inizio a fare delle riprese, mi sento un pescatore di esseri umani, e
c'è sempre qualche pesce meraviglioso che abbocca all'amo, come la
trans Marcella, uno dei personaggi più "forti" della Chisciotte...fra poco
sugli schermi radioattivi della Chisciotte, la casa di produzione della vita.
FLAVIO COSTANTINI, AUTORITRATTO
Flavio Costantini : " Io sono Flavio Costantini, e voglio restare Flavio
Costantini, non voglio un altro corpo e un'altra vita, tutto sommato alle
religioni preferisco l'anagrafe "
UN UOMO ECCEZIONALE
Tendeva a minimizzare l'universo, lo spavento era la matrice di tutte
le religioni e lui non aveva paura, anzi, trovava di cattivo gusto la
resurrezione, per non parlare della reincarnazione : bassa macelleria.
E l'amore? L'amore era necessario per tradirsi, l'unica cosa veramente
divertente di questo buffo e tragico sentimento. All'assoluto preferiva
un Negroni ben fatto, aveva il culto dell'aperitivo, e collezionava per
diletto stati di panico laterale. Non portava la cravatta perché aveva
un collo già elegante di suo. Era lucido, disincantato, implacabile.
In vita sua solo una volta provò una strana forma di ilarità, e fu quando
trovò un preservativo alla fragola nella macedonia, chiamò il cameriere,
ma non fece reclami, si limitò a sorridere con una punta di oscurità,
e sputò il preservativo per terra. Tentò di avere rapporti sessuali
con tutti gli esseri viventi, era un suo vizio gnoseologico, fece sesso
con una marmotta narcotizzata, una lupa, una cerbiatta, una giraffa
triestina, una pantera bianca ( vera rarità ), e una elefantessa con
la proboscide depilata. Il senso della vita era l'umorismo, l'unico
senso che accettava di buon grado. Un giorno di novembre morì
d'infarto mentre stava per varcare la soglia di una sala d'attesa e
lasciò l'attesa in stato di attesa per l'eternità. Nella tasca della sua
giacca di velluto verde trovarono una ghianda e un topazio.
le religioni e lui non aveva paura, anzi, trovava di cattivo gusto la
resurrezione, per non parlare della reincarnazione : bassa macelleria.
E l'amore? L'amore era necessario per tradirsi, l'unica cosa veramente
divertente di questo buffo e tragico sentimento. All'assoluto preferiva
un Negroni ben fatto, aveva il culto dell'aperitivo, e collezionava per
diletto stati di panico laterale. Non portava la cravatta perché aveva
un collo già elegante di suo. Era lucido, disincantato, implacabile.
In vita sua solo una volta provò una strana forma di ilarità, e fu quando
trovò un preservativo alla fragola nella macedonia, chiamò il cameriere,
ma non fece reclami, si limitò a sorridere con una punta di oscurità,
e sputò il preservativo per terra. Tentò di avere rapporti sessuali
con tutti gli esseri viventi, era un suo vizio gnoseologico, fece sesso
con una marmotta narcotizzata, una lupa, una cerbiatta, una giraffa
triestina, una pantera bianca ( vera rarità ), e una elefantessa con
la proboscide depilata. Il senso della vita era l'umorismo, l'unico
senso che accettava di buon grado. Un giorno di novembre morì
d'infarto mentre stava per varcare la soglia di una sala d'attesa e
lasciò l'attesa in stato di attesa per l'eternità. Nella tasca della sua
giacca di velluto verde trovarono una ghianda e un topazio.
IL MALINTESO
Tutti o quasi che vogliono essere amati per quello che sono, ma che
presunzione! Ma siete matti? Essere amati per un malinteso, questo è
interessante, il resto è solo vanità capricciosa, cristo. Vergogna!
presunzione! Ma siete matti? Essere amati per un malinteso, questo è
interessante, il resto è solo vanità capricciosa, cristo. Vergogna!
mercoledì 24 giugno 2015
IL BAMBINO
Sono un bambino di 46 anni viziato e vizioso, forse anche vezzoso.
Amo la superficie e le tette e in ogni bocca calda e carnosa cerco
il mio paradiso in fiamme. Appena sento la parola poesia la mano
mi va subito alla patta dei pantaloni.
Amo la superficie e le tette e in ogni bocca calda e carnosa cerco
il mio paradiso in fiamme. Appena sento la parola poesia la mano
mi va subito alla patta dei pantaloni.
IL MIO TIPO
Ecco, questo è il mio tipo di donna, il culo non è perfetto, ma questo
la rende ancora più umana, vedete quanto è gentile? Magari sa anche
parlare. Adorabile. Si merita una sessione di seghe privata. Dio mio,
non ho ancora superato il livello adolescenziale, ho ancora i brufoli
nella mia libido, ma quando crescerò? Mai. Mai. E ancora mai.
SOTTO CASA MIA
Sotto casa mia c'è la Chiesa Evangelista e una agenzia investigativa,
il motto dell'agenzia è : lavoriamo nell'ombra per fare chiarezza.
Ogni tanto mi fermo a chiacchierare con gli investigatori, mi ha sempre
affascinato questo mestiere, per un guardone come me sarebbe
l'ideale. Non mi sento un regista, mi sento una spia con licenza di
filmare. Tra gli investigatori c'è un uomo altissimo, pelato, elegante
e biondo ( era sicuramente biondo, c'è calvizie e calvizie ). Sembra
il ritratto sputato di Biondi, il cantante con la voce nera alla Barry
White. Ma ora c'è una new entry, una ragazza che veste sempre
con jeans fasciatissimi che evidenziano un culo di tutto rispetto.
Ho notato anche un tatuaggio sulla caviglia, mette sempre tacchi
a spillo vertiginosi, deve essere una sorta di segretaria sexy, forse
l'amante di Biondi. Mi eccitano questo tipo di donne, la mia amica
che fa il pane dice che è tutta rifatta, sarà pure rifatta ma cazzarola
ci sono in giro dei chirurghi plastici molto in gamba, direi geniali.
L'agenzia è proprio vicina al mio portone, lei si è accorta della
mia attenzione e mi ha dato le spalle per tutto il tempo fumandosi
una sigaretta con una collega meno appariscente, ora il punto
è passare da " dare le spalle " a " dare il culo ". Giusto? In fatto
di donne il mio cazzo si fida sempre delle apparenze, sono fatto
così, mi ci vuole una grezzotta che ami il cazzo e non si faccia
tante menate cerebrali, le donne cerebrali me lo ammosciano.
E mi viene sempre voglia di strozzarle perché sono cerebrali
con me e puttane con altri. La mia immensa fregatura è che io
non piaccio alle grezzotte, piaccio alle donne sensibili che amano
la poesia e il cinema francese, almeno di solito è così.
il motto dell'agenzia è : lavoriamo nell'ombra per fare chiarezza.
Ogni tanto mi fermo a chiacchierare con gli investigatori, mi ha sempre
affascinato questo mestiere, per un guardone come me sarebbe
l'ideale. Non mi sento un regista, mi sento una spia con licenza di
filmare. Tra gli investigatori c'è un uomo altissimo, pelato, elegante
e biondo ( era sicuramente biondo, c'è calvizie e calvizie ). Sembra
il ritratto sputato di Biondi, il cantante con la voce nera alla Barry
White. Ma ora c'è una new entry, una ragazza che veste sempre
con jeans fasciatissimi che evidenziano un culo di tutto rispetto.
Ho notato anche un tatuaggio sulla caviglia, mette sempre tacchi
a spillo vertiginosi, deve essere una sorta di segretaria sexy, forse
l'amante di Biondi. Mi eccitano questo tipo di donne, la mia amica
che fa il pane dice che è tutta rifatta, sarà pure rifatta ma cazzarola
ci sono in giro dei chirurghi plastici molto in gamba, direi geniali.
L'agenzia è proprio vicina al mio portone, lei si è accorta della
mia attenzione e mi ha dato le spalle per tutto il tempo fumandosi
una sigaretta con una collega meno appariscente, ora il punto
è passare da " dare le spalle " a " dare il culo ". Giusto? In fatto
di donne il mio cazzo si fida sempre delle apparenze, sono fatto
così, mi ci vuole una grezzotta che ami il cazzo e non si faccia
tante menate cerebrali, le donne cerebrali me lo ammosciano.
E mi viene sempre voglia di strozzarle perché sono cerebrali
con me e puttane con altri. La mia immensa fregatura è che io
non piaccio alle grezzotte, piaccio alle donne sensibili che amano
la poesia e il cinema francese, almeno di solito è così.
LE DUE LESBICONE
Sto finendo di leggere L'autobiografia di Alice Toklas, di Gertrude Stein.
Che vita hanno avuto queste due lesbicone! A sghignazzare, bere e
mangiare con Picasso, Matisse e tutti gli altri ( gli altri erano Apollinaire,
Salmon, Hemingway e chi più ne ha più ne metta! ), una ubriacatura di
genialità dietro l'altra. Fantastico. E il libro è anche divertente, ironico,
sempre il sorriso sulle labbra, e te credo! Come fai a non sorridere con
una vita così? Ville di lusso in giro per l'Europa: Firenze, Londra, Avila.
Helène, la domestica di Parigi, sempre pronta a fare delizie per il
palato, pare facesse un soufflè che faceva impazzire tutti gli artisti.
Bene, benissimo, ma che delusione leggere che le due lesbicone
durante la guerra civile di Spagna stavano dalla parte dei franchisti,
questo no, questo è troppo, frequentare i geni rende forse imbecilli?
Che vita hanno avuto queste due lesbicone! A sghignazzare, bere e
mangiare con Picasso, Matisse e tutti gli altri ( gli altri erano Apollinaire,
Salmon, Hemingway e chi più ne ha più ne metta! ), una ubriacatura di
genialità dietro l'altra. Fantastico. E il libro è anche divertente, ironico,
sempre il sorriso sulle labbra, e te credo! Come fai a non sorridere con
una vita così? Ville di lusso in giro per l'Europa: Firenze, Londra, Avila.
Helène, la domestica di Parigi, sempre pronta a fare delizie per il
palato, pare facesse un soufflè che faceva impazzire tutti gli artisti.
Bene, benissimo, ma che delusione leggere che le due lesbicone
durante la guerra civile di Spagna stavano dalla parte dei franchisti,
questo no, questo è troppo, frequentare i geni rende forse imbecilli?
martedì 23 giugno 2015
TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA
Bei giorni al mare, mamma sempre più giovane e sorridente, e cuoca
superlativa. Ieri io e Roberto Farina, che è mio fratello, siamo andati a
mangiare in una trattoria vicino a Seravezza, eravamo insieme allo
scultore Giannelli che aveva una libreria a Forte dei Marmi, ora al posto
della libreria ci stanno delle cose strane, delle borse forse, ma non
ci getto nemmeno l'occhio perché sono sempre triste quando chiude
una libreria, quindi, dicevo che eravamo insieme al fascinoso Giannelli
e a un nuovo amico che ha una enoteca toscana a Milano, vicino
alla libreria Linea d'ombra, io e Roberto abbiamo deciso di andare
con regolarità agli incontri letterari della suddetta libreria, e poi a bere
un bel rosso toscano dal nostro nuovo amico Franco...bisogna avere
appuntamenti fissi, una certa regolarità, bisogna scrollarsi di dosso
la pigrizia, uscire, scambiare quattro chiacchiere, e sono certo che
tra una chiacchiera e l'altra magari ci scappa un pompino, o no?
superlativa. Ieri io e Roberto Farina, che è mio fratello, siamo andati a
mangiare in una trattoria vicino a Seravezza, eravamo insieme allo
scultore Giannelli che aveva una libreria a Forte dei Marmi, ora al posto
della libreria ci stanno delle cose strane, delle borse forse, ma non
ci getto nemmeno l'occhio perché sono sempre triste quando chiude
una libreria, quindi, dicevo che eravamo insieme al fascinoso Giannelli
e a un nuovo amico che ha una enoteca toscana a Milano, vicino
alla libreria Linea d'ombra, io e Roberto abbiamo deciso di andare
con regolarità agli incontri letterari della suddetta libreria, e poi a bere
un bel rosso toscano dal nostro nuovo amico Franco...bisogna avere
appuntamenti fissi, una certa regolarità, bisogna scrollarsi di dosso
la pigrizia, uscire, scambiare quattro chiacchiere, e sono certo che
tra una chiacchiera e l'altra magari ci scappa un pompino, o no?
domenica 21 giugno 2015
giovedì 18 giugno 2015
LA LOTTA FELICE
Non siamo al mondo per essere felici, siamo al mondo per lottare contro
l'ingiustizia, l'indifferenza, e le zanzare, sia le zanzare reali che quelle
immaginarie che pungono anche in inverno o durante una allucinazione
tropicale. Siamo al mondo per lottare contro un frigorifero vuoto, contro
il deserto dei sentimenti e l'abbondanza del sentimentalismo, contro le
vacue dissonanze di abitudini mortifere, contro il rumore, e l'assenza
di amore, e solo nella lotta si può essere felici, ma è una felicità che
è fatta di sangue, sudore, fatica, slancio, fede muscolare, e ostinazione.
Al posto della speranza lo stupore di essere vivi, e di sentire il cuore
che aspira la vita e pompa il mistero nelle arterie dell'universo fino alle
radici del silenzio. Senza lotta c'è solo la felicità degli sciocchi.
l'ingiustizia, l'indifferenza, e le zanzare, sia le zanzare reali che quelle
immaginarie che pungono anche in inverno o durante una allucinazione
tropicale. Siamo al mondo per lottare contro un frigorifero vuoto, contro
il deserto dei sentimenti e l'abbondanza del sentimentalismo, contro le
vacue dissonanze di abitudini mortifere, contro il rumore, e l'assenza
di amore, e solo nella lotta si può essere felici, ma è una felicità che
è fatta di sangue, sudore, fatica, slancio, fede muscolare, e ostinazione.
Al posto della speranza lo stupore di essere vivi, e di sentire il cuore
che aspira la vita e pompa il mistero nelle arterie dell'universo fino alle
radici del silenzio. Senza lotta c'è solo la felicità degli sciocchi.
mercoledì 17 giugno 2015
LE METAMORFOSI DELLA NOTTE
Devo approfondire i miei risvegli, non è possibile avere lo stesso volto
e la stessa vita dopo una notte di sogni, incubi e allucinazioni. Deve
essere cambiato qualcosa, anche una sfumatura, devo cercarla, forse
sul mio corpo è rimasta una piccola cicatrice onirica, forse il mio cuscino
ha un tumore nel ventre e io non lo so ancora, forse nei miei occhi è
rimasta la tela lucente di un ragno infinitesimale, qualcosa certamente
è accaduto, ed è da sciocchi ignorare le metamorfosi della Notte.
e la stessa vita dopo una notte di sogni, incubi e allucinazioni. Deve
essere cambiato qualcosa, anche una sfumatura, devo cercarla, forse
sul mio corpo è rimasta una piccola cicatrice onirica, forse il mio cuscino
ha un tumore nel ventre e io non lo so ancora, forse nei miei occhi è
rimasta la tela lucente di un ragno infinitesimale, qualcosa certamente
è accaduto, ed è da sciocchi ignorare le metamorfosi della Notte.
martedì 16 giugno 2015
LA SIGNORINA ANONIMA
Abbiamo appena assistito su questo blog a una scena
indimenticabile, fa la sua comparsa una ammiratrice
anonima che scrive in stampatello grosso, molto grosso,
forse per eludere certe insicurezze, mi copre di complimenti
e butta un invito, una proposta d'incontro, interviene
subito la Silviuccia, a suo modo, con il suo caratterino,
suggerisce alla signorina anonima di diventare mia
amica su Facebook, e le esprime certi dubbi sulla sua
riservatezza, sul suo modo di porsi nei miei riguardi,
la signorina anonima la prende male, è un suo diritto
caratteriale, ci mancherebbe altro, e si infervora anche
contro di me, forse non si è sentita difesa, e inizia a
immaginare strane cose, immagina che la cattolica
Silvia sia una mia complice nell'arte di irretire donne
su internet, cose talmente assurde che viene da ridere,
piangere anche, e la signorina anonima, disgustata
dal trattamento ricevuto da Silvia, non da me, lascia
questo blog con il suo addio in stampatello, e buon
per lei, così non si sentirà più ferita da Silvia, ma dico
io, ma da dove spuntano queste???? C'è una frase,
una espressione che io adoro : il bene dell'intelletto.
Quanta penuria, quanta scarsità di intelletto c'è su
internet, vengono i brividi, ma alla fine rido, rido.
indimenticabile, fa la sua comparsa una ammiratrice
anonima che scrive in stampatello grosso, molto grosso,
forse per eludere certe insicurezze, mi copre di complimenti
e butta un invito, una proposta d'incontro, interviene
subito la Silviuccia, a suo modo, con il suo caratterino,
suggerisce alla signorina anonima di diventare mia
amica su Facebook, e le esprime certi dubbi sulla sua
riservatezza, sul suo modo di porsi nei miei riguardi,
la signorina anonima la prende male, è un suo diritto
caratteriale, ci mancherebbe altro, e si infervora anche
contro di me, forse non si è sentita difesa, e inizia a
immaginare strane cose, immagina che la cattolica
Silvia sia una mia complice nell'arte di irretire donne
su internet, cose talmente assurde che viene da ridere,
piangere anche, e la signorina anonima, disgustata
dal trattamento ricevuto da Silvia, non da me, lascia
questo blog con il suo addio in stampatello, e buon
per lei, così non si sentirà più ferita da Silvia, ma dico
io, ma da dove spuntano queste???? C'è una frase,
una espressione che io adoro : il bene dell'intelletto.
Quanta penuria, quanta scarsità di intelletto c'è su
internet, vengono i brividi, ma alla fine rido, rido.
ALCUNI DIFETTI E ALCUNI PREGI
Nessuno, nessuno al mondo può dirmi quello che devo fare,
tranne la mamma. Sono orgoglioso come una giraffa, ma non
guardo mai nessuno dall'alto verso il basso, questo no.
E non è un difetto. Non mi sento superiore a nessuno e
nemmeno inferiore. Ho il complesso di uguaglianza, anche
se sono unico, irripetibile e solubile nell'acido. Sono pigro,
anzi: sono la pigrizia in persona. Starei tutto il gorno a letto,
a leggere, sognare, fare e disfare l'amore. Mai lavorare.
Ho scelto di fare il poeta, uno dei pochi lavori che si possono
fare con gli occhi chiusi, sognando. E chiamatemi stupido
se avete il coraggio. Non ho crisi isteriche ma alcune volte
ho crisi di quiete e allora mi alzo dal letto e cammino, bevo
un caffè, accendo la videocamera e la punto sulla vita che
scorre davanti ai miei occhi affamati e assetati. Non ho una
natura atletica, se vedo una poltrona ho subito un'erezione
di pace. Non ho una collezione di farfalle in casa quindi
quando invito una donna a bere qualcosa da me specifico
subito che si tratta di sperma. Lo so, non è strategico, ma che
cosa volete farci? Sono fatto così, non so mentire.
DOMANI
Domani sera vado a ballare con due belle bionde, è da una vita che
non vado in discoteca. Mio fratello dice che non so invecchiare, ma
io sono contento di non sapere invecchiare, come si fa? Forse non
so nemmeno morire, ma quello viene naturale, o no?
non vado in discoteca. Mio fratello dice che non so invecchiare, ma
io sono contento di non sapere invecchiare, come si fa? Forse non
so nemmeno morire, ma quello viene naturale, o no?
lunedì 15 giugno 2015
IL FASCINO DELLE PESCHE NOCI - IL FATTO QUOTIDIANO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/15/il-fascino-delle-pesche-noci-intervista-triste/1746524/
LA GRIGLIATA
Riuscire a vivere la propria vita
come se fosse la vita di un estraneo.
Guardarsi allo specchio e
chiedere spiegazioni.
Pillole di saggezza del giorno dopo,
e il giorno prima mettere sulla
griglia tutti i pensieri angelici,
fare una grigliata di tutto ciò che ci
allontana dai sensi. Trovare il senso nei sensi.
Il senso del tatto prima di tutto,
anche se il vuoto è alle porte.
Chiudere a chiave il cielo,
coltivare terremoti superflui, agitare
contraddizioni sul ponte di una nave,
salpare verso l'ignoto.
Ecco, tutto qui. Se fate così sarete vivi.
Altrimenti morti.
E non c'è grande differenza, in fondo,
pensateci bene.
Un velo di polvere.
Un grido.
E tutto il mondo con
le braccia aperte.
come se fosse la vita di un estraneo.
Guardarsi allo specchio e
chiedere spiegazioni.
Pillole di saggezza del giorno dopo,
e il giorno prima mettere sulla
griglia tutti i pensieri angelici,
fare una grigliata di tutto ciò che ci
allontana dai sensi. Trovare il senso nei sensi.
Il senso del tatto prima di tutto,
anche se il vuoto è alle porte.
Chiudere a chiave il cielo,
coltivare terremoti superflui, agitare
contraddizioni sul ponte di una nave,
salpare verso l'ignoto.
Ecco, tutto qui. Se fate così sarete vivi.
Altrimenti morti.
E non c'è grande differenza, in fondo,
pensateci bene.
Un velo di polvere.
Un grido.
E tutto il mondo con
le braccia aperte.
QUANDO
Quando nel tuo metro quadrato di salute tutto fila liscio,
e senti i muscoli che fluiscono rapidi nel gesto, quando
il fastidio più grosso è un leggero mal di testa che puoi
tranquillamente fottere grazie alla farmacia, quando il
dolore è un sogno vagheggiato di intensità ma non ne
fai una malattia se ti senti leggero, fresco, pulito e vivo,
con una punta di ebetudine per non guastare e per gustare
i piaceri, quando la vita è quello che è, e tu non senti
il bisogno di aggiungere altro, giusto un ricamo, un vezzo
di noia, quando il pane è caldo e i pomodori sono belli,
quando accade tutto questo e non accade in fondo nulla,
la cosa più vera che senti dentro di te è una gratitudine
quasi ostinata per la banalità, la meravigliosa banalità di
esistere. Nessuna angoscia, solo punture di spillo, come
contorno la fame e la sete, presto saziate, e il riposo.
e senti i muscoli che fluiscono rapidi nel gesto, quando
il fastidio più grosso è un leggero mal di testa che puoi
tranquillamente fottere grazie alla farmacia, quando il
dolore è un sogno vagheggiato di intensità ma non ne
fai una malattia se ti senti leggero, fresco, pulito e vivo,
con una punta di ebetudine per non guastare e per gustare
i piaceri, quando la vita è quello che è, e tu non senti
il bisogno di aggiungere altro, giusto un ricamo, un vezzo
di noia, quando il pane è caldo e i pomodori sono belli,
quando accade tutto questo e non accade in fondo nulla,
la cosa più vera che senti dentro di te è una gratitudine
quasi ostinata per la banalità, la meravigliosa banalità di
esistere. Nessuna angoscia, solo punture di spillo, come
contorno la fame e la sete, presto saziate, e il riposo.
LA PERFEZIONE DI IERI
Ieri una puttana mi ha detto che ho il cazzo perfetto. Capite? A futura
memoria: Ricky ha il cazzo perfetto.
memoria: Ricky ha il cazzo perfetto.
AMBRA
Non vi capita mai di svegliarvi con il desiderio di pronunciare una parola?
Una parola che è rimasta sospesa in voi da troppo tempo chiede di
uscire, di essere detta, ancora una volta, per portarsi dietro la sua scia
di mondo. La parola che oggi preme è : ambra. Domani forse la parola
sarà - caucciù - oppure - elicottero - . Ma oggi è ambra, ed ambrato è
il cammino, e c'è una parola che è sempre presente : lotta. Per essere
felici, felici quanto basta per non morire. Ambra e lotta. Il binomio odierno.
Una parola che è rimasta sospesa in voi da troppo tempo chiede di
uscire, di essere detta, ancora una volta, per portarsi dietro la sua scia
di mondo. La parola che oggi preme è : ambra. Domani forse la parola
sarà - caucciù - oppure - elicottero - . Ma oggi è ambra, ed ambrato è
il cammino, e c'è una parola che è sempre presente : lotta. Per essere
felici, felici quanto basta per non morire. Ambra e lotta. Il binomio odierno.
domenica 14 giugno 2015
SONO BRAVO A SROTOLARE...
Sono bravo a srotolare la pergamena dei ricordi.
In questo diluvio di assenze l'agnello sacrificale
è stato scorticato sotto un manto di stelle algide.
Non c'è pietà dove c'è fame e amore e canto, no.
Non ci salva l'amore, le distanze intrecciate di
due amanti che si cercano è già forma d'oblio.
L'universo è voragine di un morso, anche tu, con
la tua bocca socchiusa, anche tu sei assenza.
Forse le nostre ferite hanno una cornice dorata ma
la marea avanza come un magma lunare di un
cratere inabissato, sentiamo tutta la vergogna di
non essere eterni, di avere la voce spezzata fra
le conchiglie, e il sale degli abissi sulla lingua.
Ma è di questa vergogna che ci nutriamo e ne
facciamo scrigno di radice, spavento e quiete.
In questo diluvio di assenze l'agnello sacrificale
è stato scorticato sotto un manto di stelle algide.
Non c'è pietà dove c'è fame e amore e canto, no.
Non ci salva l'amore, le distanze intrecciate di
due amanti che si cercano è già forma d'oblio.
L'universo è voragine di un morso, anche tu, con
la tua bocca socchiusa, anche tu sei assenza.
Forse le nostre ferite hanno una cornice dorata ma
la marea avanza come un magma lunare di un
cratere inabissato, sentiamo tutta la vergogna di
non essere eterni, di avere la voce spezzata fra
le conchiglie, e il sale degli abissi sulla lingua.
Ma è di questa vergogna che ci nutriamo e ne
facciamo scrigno di radice, spavento e quiete.
mercoledì 10 giugno 2015
SERENO
Mi sento sereno. Ho sempre avuto paura della serenità, ma questa
volta è una serenità diversa, ha qualcosa di folle, di strano, è una
serenità stratificata, ci trovi dentro anche brandelli di disperazione
e l'embrione di un grido. Mi ci trovo bene, è una serenità vulcanica,
convulsa, epilettica, proteiforme, è in realtà una serenità tragica.
volta è una serenità diversa, ha qualcosa di folle, di strano, è una
serenità stratificata, ci trovi dentro anche brandelli di disperazione
e l'embrione di un grido. Mi ci trovo bene, è una serenità vulcanica,
convulsa, epilettica, proteiforme, è in realtà una serenità tragica.
martedì 9 giugno 2015
Lo spettacolo più bello del mondo
Stasera ho mangiato da solo sui Navigli in uno dei tanti ristoranti
giapponesi, prima ho comprato un libro sull'arte di scomparire
( un saggio sulla discrezione ) e uno sul cinema di Ken Loach.
Avevo un invito a cena a casa di amici ma la serata era prevedibile,
e ormai detesto tutto ciò che non ha il sapore dell'imprevisto,
si trattava delle solite amiche, quelle che si atteggiano a flapper
girl, tipo Clara Bow, che vorrebbero essere donne anticonvenzionali
e libere ma in realtà sognano di ridursi le tette da un chirurgo,
e quelle che ti parlano dei loro amori travagliati fracassandoti i
coglioni ( detto con rispetto e simpatia, s'intende ), il solito set
di chiacchiere senza nemmeno l'ombra di una sfumatura erotica,
amiche alle quali si vuole bene, certo, ma che non sempre si ha
il desiderio di frequentare, specialmente quando vieni trattato
come una sorta di castrato con la funzione di ascoltarle e basta.
Ma dove sono finite quelle donne che per amicizia ogni tanto
ti schioccano un bel pompino? Comunque, la cena è stata molto
leggera, quasi casta, sicuramente cruda. Pesce crudo, la famosa
barchetta che francamente anche lei ha rotto i coglioni ma è
pur sempre dietetica. Ho sfogliato l'arte di scomparire e mi sono
trovato a mio agio fra le pagine, invisibile anche ai miei occhi.
Poi un bel caffè e un taxi con annesso siparietto di litigio tra
il tassista e un motociclista per questioni di sorpasso. Bene,
ora sono approdato nella mia tana, fra poco apro il divano letto
e inizio a frequentare il mio inconscio che è sempre così
divertente, devo ammetterlo, lo spettacolo più bello del mondo.
giapponesi, prima ho comprato un libro sull'arte di scomparire
( un saggio sulla discrezione ) e uno sul cinema di Ken Loach.
Avevo un invito a cena a casa di amici ma la serata era prevedibile,
e ormai detesto tutto ciò che non ha il sapore dell'imprevisto,
si trattava delle solite amiche, quelle che si atteggiano a flapper
girl, tipo Clara Bow, che vorrebbero essere donne anticonvenzionali
e libere ma in realtà sognano di ridursi le tette da un chirurgo,
e quelle che ti parlano dei loro amori travagliati fracassandoti i
coglioni ( detto con rispetto e simpatia, s'intende ), il solito set
di chiacchiere senza nemmeno l'ombra di una sfumatura erotica,
amiche alle quali si vuole bene, certo, ma che non sempre si ha
il desiderio di frequentare, specialmente quando vieni trattato
come una sorta di castrato con la funzione di ascoltarle e basta.
Ma dove sono finite quelle donne che per amicizia ogni tanto
ti schioccano un bel pompino? Comunque, la cena è stata molto
leggera, quasi casta, sicuramente cruda. Pesce crudo, la famosa
barchetta che francamente anche lei ha rotto i coglioni ma è
pur sempre dietetica. Ho sfogliato l'arte di scomparire e mi sono
trovato a mio agio fra le pagine, invisibile anche ai miei occhi.
Poi un bel caffè e un taxi con annesso siparietto di litigio tra
il tassista e un motociclista per questioni di sorpasso. Bene,
ora sono approdato nella mia tana, fra poco apro il divano letto
e inizio a frequentare il mio inconscio che è sempre così
divertente, devo ammetterlo, lo spettacolo più bello del mondo.
POESIA INTERATTIVA
Ok ragazzi, io inizio la poesia e chi ha voglia la conclude.
UN GIORNO
Un giorno come tanti decisi che non doveva essere
un giorno come tanti ma un giorno come pochi.
Iniziai con i calzini. Uno blu e l'altro giallo.
Presi a pugni il cuscino per fargli vomitare i miei
sogni. Tenni le mutande del giorno prima per
costringere il giorno prima che era uno dei tanti
a diventare uno dei pochi dentro mutande vissute.
Mi sentivo geniale. Versai il caffè in una tazzina
perplessa. La vita mi sembrava interessante e quindi
chiusi la porta di casa con una sola mandata per
non offendere i ladri, e tutte le persone che tendono
ad alleggerirci...( continuate voi con il vostro estro )
UN GIORNO
Un giorno come tanti decisi che non doveva essere
un giorno come tanti ma un giorno come pochi.
Iniziai con i calzini. Uno blu e l'altro giallo.
Presi a pugni il cuscino per fargli vomitare i miei
sogni. Tenni le mutande del giorno prima per
costringere il giorno prima che era uno dei tanti
a diventare uno dei pochi dentro mutande vissute.
Mi sentivo geniale. Versai il caffè in una tazzina
perplessa. La vita mi sembrava interessante e quindi
chiusi la porta di casa con una sola mandata per
non offendere i ladri, e tutte le persone che tendono
ad alleggerirci...( continuate voi con il vostro estro )
VINCENT
" Conoscere una sola realtà rende idioti, e non bisogna darsi pace
finché non si conosce anche l'opposto "
Vincent Van Gogh
finché non si conosce anche l'opposto "
Vincent Van Gogh
DOMANDE
Perché le donne mi parlano dei loro cazzi e non della loro fica?
Perché quando scopo ( quelle poche volte a pagamento ) penso
sempre a quel signore barbuto che gestisce una ferramenta?
Forse perché scopare mi evoca viti e chiodi? O c'è dell'altro?
Perché non ho mai capito la matematica? Da dove nasce questo
rifiuto radicale per il mondo dei numeri? Perché la mia mente ha
il vizio di deragliare dai consueti binari? Perché il solo fatto di essere
vivo mi fa sentire in imbarazzo ontologico verso il Nulla?
Perché sono così gentile con l'altro sesso? Perché gli uomini gentili
lo prendono sempre in culo? Perché non riesco a essere rozzo?
Perché ho sognato l'altra notte di venire sodomizzato da un gorilla
che aveva la voce tenorile? Perché il mio inconscio è gay?
Perché adoro la " forma femmina " ma mi trovo sempre con il mio
cazzo in mano? Perché non riesco a stare un giorno senza musica?
Perché sono così? Perché sono? Perché? Perché le risposte mi
sembrano sempre più insulse delle domande? Perché? Perché?
TAXI AL MATTINO
Che bello prendere un taxi di prima mattina e dire al tassista : " Mi scusi,
ho ancora tutti i sogni addosso...".
ho ancora tutti i sogni addosso...".
IN CHE COSA CREDO?
Non ho mai creduto alla morte, faccio finta di avere paura di lei, la uso
come urgenza per confondere le stelle, i morti della mia vita sono una
presenza costante, danzano nelle mie vene, hanno il mio cuore, sono
il battito segreto di ogni attimo in fuga, lo specchio che cola sul volto.
E non credo nemmeno alla vita, al suo scintillante enigma, non ho mai
incontrato una persona viva, sono tutte ombre clandestine, e anche il
morso è solo l'eco accartocciata di un canto perduto per sempre.
In che cosa credo allora? Un uovo al tegamino, un sospiro, e la musica.
come urgenza per confondere le stelle, i morti della mia vita sono una
presenza costante, danzano nelle mie vene, hanno il mio cuore, sono
il battito segreto di ogni attimo in fuga, lo specchio che cola sul volto.
E non credo nemmeno alla vita, al suo scintillante enigma, non ho mai
incontrato una persona viva, sono tutte ombre clandestine, e anche il
morso è solo l'eco accartocciata di un canto perduto per sempre.
In che cosa credo allora? Un uovo al tegamino, un sospiro, e la musica.
lunedì 8 giugno 2015
ANCHE IO POLVERE
Non si finisce mai di pulire casa, la polvere non puoi sconfiggerla,
ritorna sempre, e anche noi ritorneremo a lei, mi ha sempre, sempre
affascinato la figura donchisciottesca della casalinga che lotta contro
questo nemico invincibile. La polvere è Dio. Così mi metto l'anima
in pace, cercherò una donna delle pulizie, consapevole della vanità
di tutto, una donna delle pulizie con le tette finte, esistono? Nella
finzione trovo ristoro, pausa dall'angoscia dell'acaro. Anche nel cielo
più azzurro si annida la polvere. Dove non trovarla? Forse nel gioco
denso e corallino degli abissi o negli occhi della donna amata?
Ieri ho passato un'ora con i Testimoni di Geova sopra una panchina.
Sono gentili, uno in particolare è molto colto, è un anziano, un saggio,
ha letto tutto, si chiama Alessandro e quando passa un cagnolino
lo accarezza sempre e per un attimo dimentica la Bibbia. Loro sono
proprio convinti di risorgere e di vivere per sempre davanti a Dio.
Ma io non voglio vivere davanti a Nessuno, sono troppo timido.
Il paradiso è l'unico luogo dove vorrei la privacy, non sulla terra,
sulla terra voglio contaminare il mondo con la mia interiorità.
Non voglio un Dio guardone. Poi arriva sempre il momento del
saluto, e so che i Testimoni torneranno, tornano sempre, come
la polvere...un giorno non mi troveranno più, anche io polvere.
ritorna sempre, e anche noi ritorneremo a lei, mi ha sempre, sempre
affascinato la figura donchisciottesca della casalinga che lotta contro
questo nemico invincibile. La polvere è Dio. Così mi metto l'anima
in pace, cercherò una donna delle pulizie, consapevole della vanità
di tutto, una donna delle pulizie con le tette finte, esistono? Nella
finzione trovo ristoro, pausa dall'angoscia dell'acaro. Anche nel cielo
più azzurro si annida la polvere. Dove non trovarla? Forse nel gioco
denso e corallino degli abissi o negli occhi della donna amata?
Ieri ho passato un'ora con i Testimoni di Geova sopra una panchina.
Sono gentili, uno in particolare è molto colto, è un anziano, un saggio,
ha letto tutto, si chiama Alessandro e quando passa un cagnolino
lo accarezza sempre e per un attimo dimentica la Bibbia. Loro sono
proprio convinti di risorgere e di vivere per sempre davanti a Dio.
Ma io non voglio vivere davanti a Nessuno, sono troppo timido.
Il paradiso è l'unico luogo dove vorrei la privacy, non sulla terra,
sulla terra voglio contaminare il mondo con la mia interiorità.
Non voglio un Dio guardone. Poi arriva sempre il momento del
saluto, e so che i Testimoni torneranno, tornano sempre, come
la polvere...un giorno non mi troveranno più, anche io polvere.
domenica 7 giugno 2015
IL SOGNO RIBELLE
Un sogno si è fatto un nido sul mio cuscino, è fuggito dalla notte
che mi abita, è un sogno inetto ma ribelle, lo devo nutrire, e ogni
mattino gli porto le briciole di un incubo e una tenue allucinazione
macchiata di caffè, è un sogno fragile ma violento, sembra quasi
l'ombra di un amore mai conosciuto, o il lamento di una gioia che
si è smarrita, lo proteggo dalla luce del mattino che lo brucerebbe,
ma gli faccio immaginare i sentieri del mondo, e lui freme di vita e
di curiosità, un giorno lo metterò in un astuccio con un piccolo foro
e lo porterò con me, lo farò abituare al sole e gli dirò : vola via,
cerca la tua notte anche in questo abbagliante universo di luce.
che mi abita, è un sogno inetto ma ribelle, lo devo nutrire, e ogni
mattino gli porto le briciole di un incubo e una tenue allucinazione
macchiata di caffè, è un sogno fragile ma violento, sembra quasi
l'ombra di un amore mai conosciuto, o il lamento di una gioia che
si è smarrita, lo proteggo dalla luce del mattino che lo brucerebbe,
ma gli faccio immaginare i sentieri del mondo, e lui freme di vita e
di curiosità, un giorno lo metterò in un astuccio con un piccolo foro
e lo porterò con me, lo farò abituare al sole e gli dirò : vola via,
cerca la tua notte anche in questo abbagliante universo di luce.
PENSIERI SEMPLICI DI UN UOMO COMPLICATO
Per eccitarmi ho bisogno di cose sempre più strane, di una depravazione
ancora più spinta, arrivo persino a pensare all'amore.
ancora più spinta, arrivo persino a pensare all'amore.
*
Per me ogni risveglio è una catastrofe, questo modo d'essere si
avvicina alla felicità. Manca poco. Forse una catastrofe definitiva.
avvicina alla felicità. Manca poco. Forse una catastrofe definitiva.
*
Più vado avanti con gli anni e più provo un rispetto profondo per
gli alberi e le madri. Per le radici e l'amore incontaminato.
gli alberi e le madri. Per le radici e l'amore incontaminato.
*
Le donne possono innamorarsi anche solo di un gesto, di come
un uomo si toglie una maglietta o di come aspira una sigaretta,
possono innamorarsi di una voce o di un odore, il dettaglio
illumina l'insieme, e rivela l'essenza del loro desiderio. Per me
innamorarmi è solo una questione di misure, cerco una donna
a misura d'uomo, e quell'uomo banalissimo sono io, purtroppo.
un uomo si toglie una maglietta o di come aspira una sigaretta,
possono innamorarsi di una voce o di un odore, il dettaglio
illumina l'insieme, e rivela l'essenza del loro desiderio. Per me
innamorarmi è solo una questione di misure, cerco una donna
a misura d'uomo, e quell'uomo banalissimo sono io, purtroppo.
*
Vivere è di una volgarità abissale, invece morire è una forma di
eleganza estrema. Togliere il disturbo, che cosa c'è di più fine al
mondo?
eleganza estrema. Togliere il disturbo, che cosa c'è di più fine al
mondo?
POESIA STRAVOLTA
Calore. Uova fresche ingoiate da vulcani.
Nel frigorifero l'eco del mio cadavere.
Non esco di casa, uscire è da folli.
Farsi animale casalingo e tentare di
resistere a questa giornata infernale.
Con l'aiuto di un piccolo ventilatore e
di una mente vagante nell'ignoto. Oro
colato nelle viscere. Merda dorata.
Anche l'intestino tenue grida e sfida
le putrefazioni solari, e l'indigestione di
una albicocca congelata. Il passato è
passato, banale verità che non ha nulla
di vero, il passato mi scuce continuamente
l'orlo della giacca. E irride il futuro.
Fluente angoscia del sangue, niente mi
libera da questa circolazione interna.
Potrei sognare ghirlande di temporali per
avere uno sbocco, e vomitare il cielo.
Una femmina di creta nella polpa dei miei
desideri. Anche lei morta, fatta di morte,
senza nome, la femmina cadavere, e il
suo assoluto innestato nel mio presente.
Ora, ora, potrei darmi vita, e raccogliere
rugiada dai vulcani, se solo lo volessi.
Nel frigorifero l'eco del mio cadavere.
Non esco di casa, uscire è da folli.
Farsi animale casalingo e tentare di
resistere a questa giornata infernale.
Con l'aiuto di un piccolo ventilatore e
di una mente vagante nell'ignoto. Oro
colato nelle viscere. Merda dorata.
Anche l'intestino tenue grida e sfida
le putrefazioni solari, e l'indigestione di
una albicocca congelata. Il passato è
passato, banale verità che non ha nulla
di vero, il passato mi scuce continuamente
l'orlo della giacca. E irride il futuro.
Fluente angoscia del sangue, niente mi
libera da questa circolazione interna.
Potrei sognare ghirlande di temporali per
avere uno sbocco, e vomitare il cielo.
Una femmina di creta nella polpa dei miei
desideri. Anche lei morta, fatta di morte,
senza nome, la femmina cadavere, e il
suo assoluto innestato nel mio presente.
Ora, ora, potrei darmi vita, e raccogliere
rugiada dai vulcani, se solo lo volessi.
sabato 6 giugno 2015
SOTTO IL TAPPETO
Il mondo delle ombre, dei riflessi, delle improvvise folgorazioni, del senso
scovato sotto il tappeto insieme alla polvere. Non cercare altro, non oltre,
dove sei tu è l'orizzonte, e l'abisso, non hai bisogno di una valigia gonfia
per viaggiare, devi ancora indagare il segreto delle tue ascelle, e poi fare
un giro attorno all'isolato per prendere aria e ridonarla al cielo, senza una
meta fatta di prenotazioni e destinazioni, basta il destino di ciò che sei.
scovato sotto il tappeto insieme alla polvere. Non cercare altro, non oltre,
dove sei tu è l'orizzonte, e l'abisso, non hai bisogno di una valigia gonfia
per viaggiare, devi ancora indagare il segreto delle tue ascelle, e poi fare
un giro attorno all'isolato per prendere aria e ridonarla al cielo, senza una
meta fatta di prenotazioni e destinazioni, basta il destino di ciò che sei.
venerdì 5 giugno 2015
UN AMICO CON LE VENTOLE
Sono riuscito a montare un piccolo ventilatore da tavolo da solo!
Semplice, bianco, di plastica, circa 16 euro. Una delizia, un amico.
Mi tiene compagnia, mi consola. Mi accarezza. Una nuova era si
apre per me, ora che sono un montatore le donne mi cercheranno.
Semplice, bianco, di plastica, circa 16 euro. Una delizia, un amico.
Mi tiene compagnia, mi consola. Mi accarezza. Una nuova era si
apre per me, ora che sono un montatore le donne mi cercheranno.
giovedì 4 giugno 2015
Mi è venuta voglia...
Mi è venuta voglia di scrivere una poesia questa notte,
invece di andare a puttane, invece di un pompino una
bella poesia da eiaculare nel mondo digitale, perché no?
Sublimare, sublimare, caro Riccardo, altrimenti mamma
si arrabbia, i soldi volano via, e tu poi resti senza un
quattrino. Cristo, ho le palle che oscillano nel vuoto e
ho paura della morte, della vita, dell'amore, di tutto,
tranne che delle puttane. Sono così gentili, così affabili,
così tettone! E succhiano che è una meraviglia, anche
a pelle, senza preservativo. Mi è venuta voglia di scopare,
di una sega, di un pompino, di una sega pompinata,
mi è venuta voglia di non scrivere più questa poesia e
di chiamare una puttana al telefono. No, Riccardo, no.
Trattieniti. La continenza, devi sublimare, sublimare.
Ma che cazzo me ne fotte di sublimare? Sublimare è da
stronzi, da coglioni. Già la morte ci sublima in un rantolo
di polvere, e ci ricopre di gelo mortale e infinito.
Perché? Perché mi sento libero solo con le puttane?
mercoledì 3 giugno 2015
CUORI SOLITARI - IL FATTO QUOTIDIANO
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/03/cuori-solitari-ovvero-la-bacheca-della-solitudine/1735290/
martedì 2 giugno 2015
lunedì 1 giugno 2015
PENSIERI PRIMA DI ANDARE A LETTO
Ho chiamato mia mamma mentre camminavo: " mamma, mi faccio una
sega e risparmio 100 euro o vado a puttane? ", e mamma : " fatti una
sega amore mio, tieniti in tasca i 100 euro ". Oh, la saggezza materna!
*
Fra poco pubblicherò il ritratto a Katia, Katia Nani, così oggi ho montato
due donne bellissime, è stato meraviglioso, ma perché mi sento solo?
sega e risparmio 100 euro o vado a puttane? ", e mamma : " fatti una
sega amore mio, tieniti in tasca i 100 euro ". Oh, la saggezza materna!
*
Fra poco pubblicherò il ritratto a Katia, Katia Nani, così oggi ho montato
due donne bellissime, è stato meraviglioso, ma perché mi sento solo?
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