mercoledì 6 maggio 2015

POESIA ABBASTANZA STRANISSIMA

Ci voglio scrivere una poesia abbastanza stranissima
che è così stranissima che è quasi abbastanza strana che
potrebbe essere solo stranissima ma essendo stranissima
è abbastanza strana e non stranissima che ci voglio ora
scrivere adesso per voi me ora. Che quando la senti ora
questa poesia abbastanza stranissima subito ti pensi che
è una poesia abbastanza e stranissima, abbastanza poesia
per essere abbastanza stranissima. Che ora scrivo io per
voi me. Che è una poesia che quando la leggi che ti viene
da respirare in modo d'affanno perché è uno pugno, sì,
uno pugno nello stomàco come vuole il Fosca, quello che
non è stranissimo, quello là, è solo normale, abbastanza
normalissimo, che ci ha i problemi con la vodka, e con
la carta igienica, che gli puzza la cappella di cazzo che
lui non è frocio e non lo usa il sapone frocio e per lui
il cazzo deve puzzare di cazzo e la fica di fica, cioè di
pesce con le lische del cazzo che ti si infilano nella gola.
Perché oddio porco il Fosca è Fosca, mica cazzi, epperò
nonostante tutto è abbastanza normalissimo che fa il coso
dei muri, e l'idraulico poco aulico, e ci ha lo stomàco
pieno di pugni. E la calce viva sulla pelle morta. Ecco,
ora, dopo questo preambolo stranissimo abbastanza,
come l'abbastanza strana poesia, posso ora per me voi
scrivere sta poesia abbastanza stranissima che ora faccio.
Per me voi ora in questo adesso stranissimo la scrivo.
C'è uno che si chiama Fosca che non è mai stato nella
valle della morte della California, perché se ci fosse
stato nella death valley ora sarebbe vivo, mentre è come
morto, morto di sé e morto d'universo. Che ci ha la
morte che gli prude il cuore e il bucio, che quindi la
paura orrore lo fa bere come un cammello alcolico
nel deserto dello suo cerebro foschiano. E vomita solo
fiori azzurri. Perché è abbastanza normalissimo, che
se lo fosse stranissimo Fosca vomiterebbe carciofi
traditori e fiori di zucca salmonati. Ma lo pugno nello
stomàco ora glielo tiro al Fosca che lui lo vuole che
senza lo pugno nello stomàco non gli sembra poesia
la poesia ma solo "frangimento di coglioni aurei ".
Che lui ci ha la morte che gli prude il bucio, e lecca
la vita come un bambino sporco il gelato vivo.
Ora per voi me arriva il pugno: " oh Fosca, Fosca,
ti amo ". Ecché non vi avevo detto che è una poesia
abbastanza stranissima?  

3 commenti:

Unknown ha detto...

Freddi Fosca è troppo tedioso perché non è possibile che offenda sempre gli altri sempre con gli stessi noiosi epiteti da somaro patentato, tra l'altro, poiché non ha nemmeno il coraggio di presentarsi, un mollusco ha certamente più spina dorsale di lui.

-farinomane- ha detto...

...l'amore è stranissimo

Anonimo ha detto...

Ahahah simpatica. Ma la morte me lo ciuccia, è una gran troia quella. Silvia invece è solo deficiente e non lo sa succhiare! :-)