martedì 7 febbraio 2012

INTERCONNESSO

Sono interconnesso, moltiplico la mia solitudine
su più livelli. Clicco e riclicco, e sono cliccato.
Clic è ormai il suono della vertigine silente.
L'universo in un clic. Anche l'amore è un clic.
Anche l'addio. Clic-addio. Anche la fine del mondo.
L'Apocalisse è un clic. Clic-Apocalisse.
Escatologia dell'attimo. Scatologia di un clic.
E la morte? Almeno lei si salva dalla dittatura
del clic? Si può cliccare sulla densità delle tenebre?
Ci sono ancora gorghi oscuri "incliccabili"? 
La morte conserva la sua inviolabile purezza?
O tutto è diventato un fottuto clic? Clic-fottuto.
Sono interconnesso, ho ancora bisogno di ferire.
Di vedere il sangue. Sono ancora carne, vita.
In attesa di un cimitero digitale ancora respiro.
Soffro. Divoro le mie lacrime, e vomito amore.

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