Con i fili del cervello scoperti
annuso il cielo come un cane
fedele all'assoluto, mentre il mondo
vomita le sue iniquità, e si aprono
ferite antiche, lamenti freschi
di giornata, al mercato del dolore.
" La terra è un uomo " diceva
un filosofo, ma ha il volto sfigurato,
humus/homo, affinità elettive
di un suono, precipizio della speranza,
un morso incastonato in un grido,
antipasto di tenebra.
In un cataclisma di leggerezza,
lontano da ogni forma che non sia
anche sostanza, in ritardo su tutti
i miei possibili appuntamenti con la
Verità, oso dire: è tempo di vegliare
sulle ombre, nell'infernale quiete
dell'attesa.
4 commenti:
La sento tutta mia.
Ti abbraccio
Eleonora
non riesco a capire nulla della tua nuova foto!
se ciclicchi sopra si ingrandisce...prova!
E.
CONTINUO A NON CAPIRE!
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