domenica 13 maggio 2018

UNA GITA AL LAGO

E lei si voltò.

12 commenti:

Unknown ha detto...

Te l'ha fatta una pompa poi? Scusa ma non mi sovviene la poesia. Dov'è? Pure la musica pretenziosa ci hai messo?...eh eh eh?

rickyfarina ha detto...


La poesia non esiste. Esiste Ricky Farina.

Unknown ha detto...

Meno male che esiste!! Sennò dove andrei a scrivere cazzate? Ahahaaha

rickyfarina ha detto...



Tu mi vuoi bene. Lo so.

Unknown ha detto...

Senti ci stanno su YT tre femminacce che ti hanno commentato il video. Contattane una e fatte fa una pompa. Accetta il consiglio di un amico! Ahaahah daje Ricky!

Paoly ha detto...

Mi è piaciuto tantissimo!
Proprio tanto.
Cavolo!
Bello.
Bello.
Ma proprio bello.
Sarà anche che io vivo sul lago e... l'hai raccontato così bene, e girato così bene!
È il lago. E gli umani che lo vivono. Del luogo, o turisti...
natura ed essere umano raccontati in un breve lasso di tempo con una percezione... davvero speciale, la percezione di un lacustre che ama il suo lago.
E Lei che si volta, un istante solo, è una sorpresa splendida.

(Freddy sei fuori tema. Come sempre. Stesso tema sempre. Sei monolitico! Uno scimpanzé primitivo!)

E buona domenica ciao generale

Unknown ha detto...

Non sono fuori tema!!! Tu non ce l'hai il cazzo che ne sai delle pompe? Manco le palle consideri... pensa te quanto ne sai!... zitta va!

-farinomane- ha detto...

Ricky, la magia dei tuoi film sta in quel sottendere ad un'invisibile coreografia che armonizza tutto. Gli elementi si incontrano in una danza perpetua, come quella dei riflessi nell'acqua, dei capelli nell'aria...di un abito mosso dal vento

ps:...le cose non sono quello che appaiono, una bambina è una bambina.

rickyfarina ha detto...


Medea:
Una gita al lago non mi è piaciuto. C'è un che di retorica dell'ordine che non ti appartiene. Non ho trovato Ricky in questo film. Le immagini sono diapositive di una circostanza. Una specie di vita preconfezionata. Come le lasagne che prendi nel congelatore di un discount. Ricky non è lacustre. Ricky è il mare. Superficie e abisso. Zattera e yacht di lusso. Non sei sandalo di donna e paperelle. Nei capelli di quella fanciulla -bella nella sua "biondità" di grano- mossi dal vento non c'è lo sguardo appassionato di Riccardo, c'è il manierismo di una noia, di un topos cinematografico. Di un giorno senza implicazioni. Di una malavoglia. Di un "lo faccio tanto per fare": lo dimostra anche la musica. Non hai mai sbagliato un commento musicale: stavolta sì.

Paoly ha detto...

Al di là del l'analisi del film ed una diversa percezione di esso... vorrei solo sfatare un'idea del lago che non corrisponde alla sua verità.

Conosco il lago, ci parlo spesso.
Il lago è un mostro buono. All'apparenza.
Peperelle e cigni, quiete e picnic, passeggiate sul lungo lago, barche a vela in acqua che scivolano veloci e vanitose di giorno, nel porto lagnosamente ondeggianti, messe a letto per la notte.
Tramonti carichi di colore, ambigui
ma sempre ci si bacia. Di baci ambigui. Che dicono tutto dell'amore o niente.
Al lago ci si lascia, durante una svogliata passeggiata silenziosa, malinconica passeggiata, sapendo che tra poco, tra poco ci si dirà: "addio".
Ma il lago è soprattutto un mostro cattivo.
Un abisso oscuro che ingoia in pochi istanti, appena pochi passi più in là.
Non c'è scampo, non c'è perdono per chi solo si azzarda a nuotare più in là ed a lui non va.
Il lago è sport estremo, dove le correnti ed il vento fanno volare in aria tavole e uomini. Un brivido lungo un istante. E poi ancora, ancora. Brividi di adrenalina.
E il lago, quando è in tempesta... urla,
di un suono che ti oscura orecchie e gola, fracassando le piccole barche indifese, abbandonate da tempo.
E se è in tempesta di notte... urla il suo abisso, e l'oscurità avvolge ogni cosa, avvolge te. Ti chiedi se morirai in essa.

Il lago è questo.
Il bene nel male.

Questo è il lago.

Riccardo ha raccontato il lago buono. In apparenza.

:)))

Anonimo ha detto...

pare la musica de forza italia

Elimar ha detto...

Non vivo sul lago, non lo conosco così bene come chi quotidianamente lo vive.
E non mi piace se non per più di una giornata, del tempo sufficiente per apprezzarne quiete, erbe ce si capovolgono sulla distesa dell'acqua quasi piatta e vanno a baciare altre erbette da questa spuntano. E poi anatre, cigni, battelli lenti e volatili colorati di verde, lo stesso dell'acqua ferma.
Ecco, poi il tempo scade e la smania di muovermi mi sale nel petto.
Ma i capelli mossi dal vento sono poesia, il viso giovane e eccitante è poesia. Una lolita del lago, mi verrebbe da dire.
Forse sì, accende anche il desiderio di pompe, ma sinceramente avrei pensato più a un bacio premonitore.
Bel film, bella musica, belle immagini, bella scorrevolezza.
Mi vien voglia da rivederlo. E non è poco.