mercoledì 10 agosto 2016

GELO INFARINATO

4 commenti:

rickyfarina ha detto...


Medea:

Il volto di Gelo sono le sue mani. La sua infanzia sembra tutta avvolta da un grande bolla di sapone, entro la quale esistono gli occhi di Nicola e la musica. La musica stessa, in questo Gelo infarinato, sembra l'utero che ha nutrito Nicola, le sue espressioni vogliono tradurre il pentagramma, ma sono le mani ad esprimersi... Mani ardimentose, sembrano voler penetrare i segreti dello strumento, quasi ad impastare un'armonia di creazione. Gli occhi di Nicola restano una petrosa domanda. Poi esplode il suo sorriso e gli perdono la barriera oculare.
Mi piace moltissimo la sequenza iniziale: è un disorientamento, nella musica il regista fa perdere il suo spettatore. Mi ha riportato alla mente quella sera che Silvano Agosti raccontò delle riprese per il suo film, Violino. Lì mi risultò assai difficile, per le migliaia di immagini che il regista disse di avere giustapposto: era troppo cerebrale per me, quasi cervellotico, poichè consideravo il violino sinonimo di disciplina,certo, ma soprattutto strumento di Ade; qui è una ripresa istintiva, come la poesia che è nel regista, come la poesia che è il regista, mentre riprende (anche quando fuma, mangia o dorme). Sensuale. Che viene voglia di appropriarsi di quei polpastrelli: è una psicagogia alla "passione amorosa" (e qui ci vorrebbe Roby Rosi con le sue rime e i suoi aggettivi qualificativi).
Mi piace Gelo infarinato perchè Ricky Farina è misericordioso. Come la musica. E ci si può sguazzare, nella sua misericordia e nei suoi pentagrammi.

Anonimo ha detto...

Perché Medea non posti direttamente il tuo commento ma è sempre Riccardo che lo gira sul blog? Quale sorta di pudore umile o di delicatezza rispettosa ....ti frena? Chicca

Anonimo ha detto...

Che dire se non che Nicola ha il dono di saper toccare i tasti giusti dell'anima provocando una cascata di momenti di estatico candore.
È scritto nel suo destino che la musica non lo lascerà mai.
Come sempre mi commuovo al suono delle note di un pianoforte per questo il pianista ha la mia sincera gratitudine e profonda ammirazione.
Da rivedere e ascoltare più volte.

Un caro saluto.
Laura

Anonimo ha detto...

Grazie,
Nicola