lunedì 22 settembre 2014

IL BORSALINO DI GEOVA

Ormai ho un appuntamento domenicale con i Testimoni di Geova, ci
sediamo sulla panchina del parco e conversiamo, ieri erano in tre.
A me piace osservare i loro volti, esplorare il mistero della loro fede,
sono convinti che risorgeranno e che vivranno per sempre sulla terra
diventata un "paradiso terrestre". Mi sono divertito a punzecchiarli
sull'omosessualità. Le solite risposte: "è una malattia, è contro natura".
Uno di loro è un letterato, assomiglia a Salvatores, è un uomo di rara
intelligenza, e sono convinto che non è d'accordo con queste risposte
ma è come costretto ad accettarle perché così, secondo loro, dice la
Bibbia. La Bibbia è il Verbo, ma è anche il Nerbo che li fustiga.
Il mio scopo è quello di farli diventare atei. Non si sa mai. Ieri ho
chiesto: "ma posso risorgere col mio Borsalino e gli occhiali scuri?".
Si sono messi a ridere, ma era una domanda fondamentale, e spero
che questa domanda scavi nelle loro notti una fossa di esitazione,
di dubbio metodico, e forse grazie al mio Borsalino troveranno
finalmente se stessi. Comunque il letterato mi ha dato un buon
consiglio: "per pulire il tuo cappello usa un panno di microfibra e
acqua e aceto". Ecco, vedete che è utile parlare con i Testimoni?

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