venerdì 26 settembre 2014

giovedì 25 settembre 2014

ANNUNCIO PERSONALE


ANNUNCIO PERSONALE.
Sono un uomo di mezza età, cerco una donna che abbia la metà dei
miei anni, cerco la famosa metà. La metà di 45 ora non mi viene, non sono
bravo in matematica. Ma sono bravo nell'amore. Sono l'inventore del celebre
schizzo a sorpresa (ancora inspiegabilmente ignorato dai manuali erotici).
Che cos'è lo schizzo a sorpresa? Niente di più semplice, ci si masturba di
nascosto e poi quando si sente che lo sperma è pronto a schizzare fuori
si lascia il proprio segno colante sul volto della compagna che magari è
presa dalla lettura di un libro. DIvertente no? Sono estatico, non ancora
prostatico. Ho erezioni facili, eiaculazioni facilissime. Ho amore per i libri,
il cinema, la musica e i viaggi. E trovo deliziose le distrazioni di ogni tipo.
Non mangio cavalli e conigli. Mi faccio la doccia tutte le mattine, e a volte
anche la sera prima di andare a letto. Non sogno mai a occhi aperti perché
i miei sogni sono fotofobici. Sono alto ma non credo nell'Altissimo. E vivo
ogni giorno con intensità peccaminosa. Cerco una donna pari requisiti ma
possibilmente senza il cazzo (scusate la parola). Astenersi nevrotiche,
non potrei resistere al fenomeno di una gravidanza isterica, potrebbe farmi
male alla psiche. Sono almeno due anni che non mi sbuccio una mela.
Scrivete a riccardofarina69@yahoo.it. Mandate una foto del vostro culo,
una del vostro cervello ( facoltativa), e una del vostro sorriso. Grazie.

mercoledì 24 settembre 2014

HO INCONTRATO

Ho incontrato molte persone nella mia vita, tutte hanno lasciato una scia,
un silenzio sospeso, una musica accennata, la mia mente è un mosaico
di volti, una sinfonia di voci, e tutto si mescola, vivi e morti: sono tutti vivi.
La memoria è veramente la "madre della mente" come dicevano gli antichi.
L'oblio è una parola poetica, chissà perché è così bello pronunciare questa
parola? Oblio. Ma l'oblio può attendere. Manca sempre un volto, c'è sempre
un volto da inseguire, da incontrare, ed è la libertà che mi sospinge...

MAMMA, RIVEDREMO IL SOLE?

martedì 23 settembre 2014

MI DISINTEGRO


Mi disintegro. E sento l'acqua. Una verde tempesta.
Il senso illeso della sete. Non c'è un posto nell'universo
che possa dirsi quiete, avvampa la memoria fra
ricordi panici, ebbri di sale, come lingue pulsanti nel
vuoto. Adolescenza, catastrofe, sogno trafugato.
L'origine attende. Da sempre. Da quando si è sbucciata
nel fuoco dell'avvenire. Attende. Che ogni cosa ritorni
a se stessa. In una metastasi di silenzio stupefatto.
Arcobaleno osseo. E il tuo volto tenace. Il tuo volto.
Madre divorata. Non lascia scampo all'amore. Che non
sia mai, che non sia mai il senso a infonderci vita.
Il guscio della logica si frantuma in mille piccoli pezzi.
Quello che resta è un torbido, vacuo, fiammante
delirio. Nell'estasi dell'accaduto. La tua ferita aperta.
Non la logica. Non il cimitero della parola. Ma il fuoco.  

L'INCONTRO CON VALTER

L'OCCHIO CHE UCCIDE

lunedì 22 settembre 2014

IL BORSALINO DI GEOVA

Ormai ho un appuntamento domenicale con i Testimoni di Geova, ci
sediamo sulla panchina del parco e conversiamo, ieri erano in tre.
A me piace osservare i loro volti, esplorare il mistero della loro fede,
sono convinti che risorgeranno e che vivranno per sempre sulla terra
diventata un "paradiso terrestre". Mi sono divertito a punzecchiarli
sull'omosessualità. Le solite risposte: "è una malattia, è contro natura".
Uno di loro è un letterato, assomiglia a Salvatores, è un uomo di rara
intelligenza, e sono convinto che non è d'accordo con queste risposte
ma è come costretto ad accettarle perché così, secondo loro, dice la
Bibbia. La Bibbia è il Verbo, ma è anche il Nerbo che li fustiga.
Il mio scopo è quello di farli diventare atei. Non si sa mai. Ieri ho
chiesto: "ma posso risorgere col mio Borsalino e gli occhiali scuri?".
Si sono messi a ridere, ma era una domanda fondamentale, e spero
che questa domanda scavi nelle loro notti una fossa di esitazione,
di dubbio metodico, e forse grazie al mio Borsalino troveranno
finalmente se stessi. Comunque il letterato mi ha dato un buon
consiglio: "per pulire il tuo cappello usa un panno di microfibra e
acqua e aceto". Ecco, vedete che è utile parlare con i Testimoni?

RISVEGLIO E LANTERNE

Svegliarsi è la cosa più sconvolgente, il resto della giornata non riesce
quasi mai a preservare intatto questo sconvolgimento. Ma ci si può
accontentare anche di un sano squilibrio ontologico, prendere lucciole
per lanterne per esempio mi sembra un ottimo compromesso.

domenica 21 settembre 2014

ARTURO

Lei. Si porta a spasso. Leggera di se stessa e del mondo. Anche lei soffre.
Anche lei. Ma ha dato un nome al suo dolore, lo chiama: Arturo.
E quando Arturo diventa insopportabile lei canta, canta una canzone
per lui. Una canzone piena d'amore. E ritorna leggera come l'aria.

MORTALI NON COMUNI

Detesto l'espressione "comune mortale". Che cosa c'è di tanto comune
nella sparizione radicale del proprio respiro e della possibilità di bere
un martini dry? Morire è eccezionale, non è comune! E non capita a
tutti, capita solo a chi ha vissuto, e non sono in molti a poterlo dire.

PEGAS

CENA CON GLI AMICI E QUALCHE PENSIERO

Cena con gli amici, se sono stanco inizio a stropicciarmi gli occhi come
quando ero bambino, un tempo veniva la mamma a salvarmi, ora sono
io che devo dire: "bene cari amici, è stato bello, abbiamo cenato, bevuto,
ma d'ora in poi ogni chiacchiera per me è un supplizio, è tempo di andare
a nanna, e di sognare, la mia anima vuole fare lo spogliarello, notte a tutti,
prima di andare via portate giù la spazzatura, e donatemi un abbraccio".

*

Ho una bassa tolleranza verso le delusioni, per questo mi piace dare
appuntamento solo alla mia ombra: è sempre puntuale.


*

Mi si aprono orizzonti nella carne, come ferite d'altrove.

ANCHE STASERA

sabato 20 settembre 2014

L'UNICA POSSIBILE

Una ricognizione alata sulle tue paure, un attentato alle trappole d'odio
sparse sul tuo cammino, l'innocenza del tuo crimine contro la noia, e
la sua nuda cavità mortale, i tuoi gemiti come perle nere sul collo delle
passanti, la fragile violenza di ogni fiore strappato dal vento, e forse tu,
con la tua retorica dell'abbandono, con il tuo dolore a buon mercato,
forse incontrerai un barlume di verità, la tua verità, l'unica possibile.

I TRE KILLER

Quando mi metto a osservare le persone mature mi coglie una sorta di
nausea affettuosa: la famiglia, il lavoro, e le responsabilità. Ecco i tre
killer perfetti, soprattutto la responsabilità, nulla di più noioso al mondo.
E che dire del lavoro che ha creato quella mostruosità concettuale che
si chiama "tempo libero"? E che che cosa si fa nel tempo libero? Si
girano quattro salsicce su una griglia, un giro domenicale in bicicletta
e forse i più arditi puliscono l'argenteria. Cristo! Non va bene, così non
va bene. E la famiglia? Una moglie o un marito che negli anni assumono
le sembianze di una pantofola, una vecchia pantofola sdrucita. Dio!
E i figli? Orrore degli orrori, marmocchi urlanti, scagazzanti, e poi veri
cannibali incestuosi, senza pietà, che ti spolpano vivo. Io sono uno
di quelli. Lo so bene. No, no. La vita è altrove. Lontanissima, la vita
è un biglietto di sola andata per la libertà. Irresponsabile e giocosa.

MAMMA E LE BOLLETTE

Ho sempre trovato infantile il desiderio di staccarsi dai genitori, la voglia
di indipendenza, anche economica. Un uomo maturo, saggio, equilibrato,
non ha queste smanie adolescenziali, non scalpita, accetta invece la
propria inettitudine di buon grado, e si fa pagare le bollette da mamma.

LA PADRONA

Nella vita bisogna scegliersi un padrone, uno solo, io mi sono scelto
una padrona, una padrona piena d'amore: mia madre. Ecco il segreto.

venerdì 19 settembre 2014

VI VEDO TUTTI MORTI

PER AMORE

Ho sempre avuto una relazione di stupore condiviso con i miei processi
cognitivi, con i miei salti mentali, non riesco a tenermi un pensiero dentro,
mi sembra di impazzire se non butto fuori quello che accade dentro di me.
Posso svegliarmi pensando a un elefante e addormentarmi con un seme
di fuoco negli occhi, e tutti i miei peccati sono peccati d'amore, e tutti i
miei vizi sono giochi di luce, e quando saremo polvere chi potrà dire di
essere polvere da sparo? Solo chi avrà vissuto nel tradimento di tutti i
segreti, perché l'unica cosa che conta è comunicare, consapevoli che
c'è solo un segreto possibile: ed è quello che abbiamo tradito per amore.

PER SENTIRSI MENO SOLI

Frugare fra le vertebre, scorticare celesti distrazioni, fare finta di essere
vivi per confondere la morte, fare la corte a un ricordo, parcheggiare in
divieto di sosta e attendere un vigile per sentirsi meno soli, quanti modi,
infiniti modi per stare al mondo e sopportare questa tragedia del respiro.

RICKY ZARRILLO

Oggi c'era un nuovo ragazzo a lavorare dietro il bancone del bar, ci siamo
presentati e ho chiesto il solito caffè, un bel viso pulito, simpatico, occhi
grandi color nocciola, capelli corti biondi, modi di fare gentili e freschi come
la sua età, mi sono chiesto: chissà come mi vede? Chissà se si domanda
chi è questo uomo vestito di nero con borsalino in testa e occhiali scuri?
Ieri mi hanno fermato per strada e mi hanno detto "tu sei Michele Zarrillo",
"no, grazie, non sono Michele Zarrillo", ho risposto. Vorrei dire qualcosa
di brillante a questo giovane barista, vorrei farlo sorridere, illuminare la
sua mattinata, ma non mi viene in mente nulla di particolare, e allora
mi congedo con un mortificante "ciao, buona giornata". Esco dal bar e
mi soffermo a pensare " e se fossi veramente Michele Zarrillo?".

giovedì 18 settembre 2014

SENSI E DISSENSI

REGINA CATRAMBONE

Ogni tanto si leggono delle buone notizie, notizie che non trovano spazio
nei telegiornali sadici, un'imprenditrice calabrese, Regina Catrambone, ha
comprato una nave, la Phoenix 1, 43 metri con ponte di volo, non per
farsi le vacanze ai Caraibi col marito americano Christopher, ma per
salvare chi "fugge da guerra e miseria e rischia la vita nel Mediterraneo".
Regina si è accollata l'intero onere dell'impresa, e parliamo di svariati
milioni di euro. Lei è bella, bionda, ed è un angelo miliardario. Ricordare
il suo nome: Regina Catrambone. Se divorzia la sposo. E si va ai Caraibi.

IL SOGNO PESCE

Svegliarsi e trovare un sogno agonizzante sul cuscino, sopravvissuto
alla notte, un sogno fuor d'acqua, vederlo dibattersi con gli occhi vitrei
in cerca della mia anima notturna, e lasciarlo morire per una colazione.

IL PERBENISTA

Sono un perbenista: quando spio le coppiette che si limonano, che si
toccano, si palpano, si brancicano, mi scandalizzo sempre.

QUELLO CHE CI ACCADE

Penso questo: quello che ci accade è una minima parte di quello che siamo.
Noi siamo anche il non accaduto, il mai, e l'altrove. Ma quello che ci accade
ha la forza dirompente di un getto d'acqua puntato contro noi, e ci cambia
l'umore delle giornate, ci devitalizza o ci esalta, ci fa sperare e disperare.
Le bollette, la fine del mese, gli appuntamenti d'amore, le visite mediche,
la giostra degli imprevisti e la gabbia delle convivenze o delle convenienze,
tutta carne al fuoco che con il suo fumo ci annebbia la vista dello spirito.
Quella che chiamiamo vita è solo un origami che galleggia sugli abissi.
Anche io sono prigioniero, ma una mattina mi sveglierò accanto a una
stella lontana e le dirò : madre, madre mia, accoglimi nel tuo fuoco.

mercoledì 17 settembre 2014

IL CASTO SOGNATORE

PUTTANA EVA

Il pensiero di avere una donna al mio fianco inizia a farmi orrore, ormai
ho un rapporto giocoso con la mia esistenza che mi appaga, se dovessi
finire nel tranelllo della coppia perderei me stesso, diventerei Riccardo e
madame X, diventerei altro, e so già che non mi piace, il mio umore
dipenderebbe dall'umore di un'estranea, i miei "umori" anche, non sarei
più un uomo dal profilo netto, e soprattutto mi sentirei in colpa a
desiderare le passanti, le donne fugaci dei miei giorni, e sentirmi in colpa
è una cosa che detesto in sommo grado. Quindi seghe e puttane mi
sembra la soluzione più accettabile. Recentemente sono stato con
Eva, con puttana Eva, una meravigliosa spagnola di anni 20, ormai lei
mi conosce bene, sa quello che mi piace: tenerezza e pompini. E le
sue tette fresche come il mattino: le accarezzo con stupore aurorale.
Al momento del commiato ho guardato io dallo spioncino della porta
e le ho detto: "ok, puoi uscire", ribaltando i ruoli consueti. E lei mi ha
donato una risata così bella e spontanea che mi ha ripagato di tutto:
100 euro. E per tornare a casa mi basta attraversare il parco.

NOUVELLE "VOGUE" (Vogue fashion night)

martedì 16 settembre 2014

PENSIERINI

Ti sentirai stanco un giorno, stanco di tutto quello che sei e sei stato, 
chiuderai gli occhi per dimenticare il tuo volto, e sarai finalmente libero.

*

Un sentiero, uno qualunque. Una borraccia d'acqua fresca. L'azzurro, e poi
le stelle. Un avvenire che è appena più di un passo, e un altro passo.


*

" Tu ti metti a tavola e pensi già alla cagata, scusa il termine , Riccardo"
così parlò Silvano Agosti a Ricky Farina qualche giorno fa a Roma.
" Devi sdrammatizzare il tuo rapporto con le donne, fingi se è necessario,
non farle sentire fondamentali per il tuo equilibrio, siediti a tavola e parla
del più e del meno, sorridi, gusta il cibo, bevi e vedrai..." E vedrai che
ci scappa un pompino amatissimo amico mio? Irrecuperabile Riccardo!


*

Un amore impossibile esiste. Un odio impossibile no.

INTERVISTA TRISTE

L'ARMONIA LETALE

Ho bisogno di una donna falsa, una donna che finga a letto, che mi
tradisca, che mi faccia soffrire, che mi tratti male (tranne in cucina),
una donna burrosa che mi faccia aumentare il colesterolo, una donna
che sia una malattia, una dannazione, una ferita, ho bisogno di una
donna carnivora, lussuriosa, indecente, vaccoide e sublime, una
donna che incida il suo addio nella mia corteccia cerebrale, una donna
affamata, vertiginosa, schizofrenica, matta, pulsionale, ardente.
Una con il vento negli occhi, con la tenebre nel cuore, con le unghie
nell'anima. Una puttana da odiare con tutto il mio disperato amore.
Altrimenti che gusto c'è a tradire l'armonia letale della solitudine?

UN BRAVO REGISTA

Un bravo regista, almeno come lo intendo io, deve essere anche un
"figlio di puttana", nel mio caso la "figliodiputtanite" si palesa attraverso
la violazione dell'intimità delle persone che riprendo, non devo avere
alcun rispetto, alcuna esitazione, devo violare, penetrare, in un certo
senso "stuprare" attraverso il mio occhio indagatore quel segreto intimo
che leggo sui volti, senza violenza non c'è arte e non c'è mistero.

domenica 14 settembre 2014

FINO ALL'ULTIMA GOCCIA

Quando capita quel miracolo semplicissimo di uno sguardo in macchina
sento che il mio lavoro ha un senso, catturare uno sguardo puro, uno
sguardo che nasce e muore nel momento stesso in cui lo filmo, uno
sguardo senza infingimenti, svincolato da ogni retorica, catturare o forse
illudersi di catturare la vita nella sua nuda presenza al mondo, questo
è quello che fa la Chisciotte, ed è il senso del mio lavoro e la mia 
giustificazione, ed è per questo che continuerò a filmare fino all'ultima
goccia di luce che cadrà nelle mie tenebre viventi. Fino all'ultima.

MFF BY RICKY

IERI AL MILANO FILM FESTIVAL

Ieri sono stato al Milano Film Festival. Con la mia videocamera.
Credo di avere fatto un film commovente, nel senso che ho ripreso
la vitalità dei giovani, la loro voglia di vivere, ballare ed esprimersi,
e sarà l'età che inizia a volgere alla polvere (con lentezza, estrema 
lentezza), sarà il mio sentirmi sempre "fuori", sempre un alieno
caduto sulla terra per filmare la vita degli altri, sarà questo o sarà
quello ma mi ha commosso nel profondo girare quelle immagini.

sabato 13 settembre 2014

LA SPESA DI OGGI

PENSIERI FARINESCHI

Dormire insieme a una donna, condividere incubi e risvegli, c'è qualcosa
di più meravigliosamente osceno?

*

Chi ama perdere è invincibile.

*

Ho sognato una stella che leggeva l'oroscopo sulla mia carne.

*

Svegliarsi è la più lieve delle follie.

*
Ci si può perdere d'animo ma non è gravissimo, è quando ci si perde
d'anima che le cose si complicano. Le vocali sono determinanti.

PASTICCIO MARINELLA

venerdì 12 settembre 2014

IL MARINAIO LOGORROICO

Era un marinaio logorroico, 
quando parlava faceva molte premesse, 
ma nessuno ha mai creduto alle premesse 
di un marinaio e finiva per
parlare da solo.

DUE PICCOLE UOVA DI PICCIONE

IDENTIKIT DI UNA VITA EFFIMERA

Identikit di una vita effimera. Apro gli occhi al mattino e resto nel letto a
contorcermi nella soffice dannazione del letto, poi mi alzo e ascolto Bach,
Bach al mattino è proprio un motore luminoso e fresco, mi faccio una
colazione grondante di marmellata e burro, poi una doccia rivitalizzante,
magari con sega annessa, sega al pino silvestre, mi metto al computer
e schizzo dal cervello qualche pensiero, ecco, non c'è molto altro da dire.
Un aperitivo serale, una cenetta con gli amici e fanculo alla morte.

CARICARE LA TESTA

Caricare la testa come una rivoltella e mirare al cuore dell'universo.
Nascondere i tappeti sotto la polvere.

BESTEMMIA ATTENUATA

Io sono Dio. Con i vermi dentro.

PER REAZIONE

Per reazione al tuffo di dolore che avverto in ogni mio respiro, per quella
vitalità estrema che è rinascita feroce nelle mie ferite, per quella sbavatura
di senso che sento nel mio caos allergico, per la ricrescita della mia
sostanza sul cuoio teso del delirio capelluto, per ogni lampadario che
oscilla nella mia mente cieca di cristallo, per questo sto concependo una
erezione di nervi genitali che vada a confondere gli abissi della morte.

CREDO DI ESSERE

Credo di essere una delle persone più profonde e misteriose presenti
attualmente nel Creato. Altrimenti non si spiegherebbe il mio rapporto
simbiotico con le galline schizoidi e con le stelle sepolte nei miei cuscini.

L'UBRIACA

Ieri una donna ubriaca persa, ubriaca sguaiata, ubriaca urlante e ridente,
ubriaca bionda con minigonna nera, urbriaca con tatuaggio sul polpaccio,
ubriaca oscena, mi ha preso di mira fuori dal ristorante Fiore, tra una
risata grottesca e un'altra stregonesca mi urlava in inglese qualcosa sul
mio cappello, sul mio Borsalino! Si è avvicinata, mi ha dato le spalle
spingendo fuori il culo e strusciandosi sui miei pantaloni quieti, poi mi
ha preso il cappello e lo ha messo sulla sua testa biondoubriaca e si è
messa a sculettare con passo di danza ubriaca sul marciapiede mentre
un suo amico la riprendeva col telefonino incitandola a baciarmi..."kiss
that man, kiss that man" le gridava l'amico nel suo inglese da Suv, ed
è proprio allora che ho capito di essere un potenziale omicida. Devo
sempre portarmi dietro la videocamera, come una pistola nella fondina,
ieri sarebbe venuto fuori il ritratto perfetto di una ubriaca molesta.

giovedì 11 settembre 2014

ROBERTO FARINA( L'Occhio, L'Orecchio e La Bocca)

A Roma con Nicola Gelo siamo andati a trovare Bruno Fiorentino nel suo
negozio di vestiti vintage in via Manara a Trastevere, gli abbiamo chiesto
di ricordare mio zio Roberto Farina, si sono amati per dieci anni e nella voce
e nello sguardo di Bruno ho sentito una nostalgia lacerante e nello stesso
tempo delicata per quegli anni vissuti insieme a Roberto. Erano gli anni
Settanta, i primi anni Settanta, e Roberto e Bruno aprivano un negozio
di vestiti usati all'insegna del "perché no?", negli stessi anni mio zio
fondava insieme a Gianni Romoli il cineclub L'occhio, l'orecchio e la
bocca, un cineclub ricavato da una macelleria con i cuscini per terra
dove potevi vedere film, rassegne sulle case di produzione, frammenti
visivi (l'occhio), dove potevi ascoltare musica (l'orecchio) e dove si
poteva anche sgranocchiare qualcosa (la bocca). Siamo andati con la
mia piccola videocamera, purtroppo in pieno "stile chisciotte" sono andato
con le batterie della videocamera scariche e siamo riusciti a girare
molto poco, ma torneremo più "carichi", comunque è uscito un piccolo
ricordo filmato al quale sono affezionato, non ho potuto conoscere bene
come avrei voluto mio zio, e questo mi dispiace, ma ricordo una
settimana a Roma di molti anni fa in sua compagnia, ed è un ricordo
indelebile. Roberto Farina era sempre innamorato, o di una persona
o di una musica, canticchiava spesso un'aria di un'opera che aveva
in mente di scrivere, era il suo "delirio", così lo chiamava, era un
grande appassionato di Maria Callas, aveva visto all'Opéra di Parigi
fiammeggiare i suoi occhi dal loggione più lontano, curò l'evento
televisivo CALLAS DAY per la RAI, e fu il promotore di molte rassegne
cinematografiche: Massenzio e Corviale, per citarne alcune.
Amava le periferie della città, un giorno venne a Milano e mi portò
in periferia a vedere un allestimento quasi amatoriale della Traviata,
alla fine dello spettacolo ricordo il suo entusiasmo fanciullesco, si
sbellicava le mani e urlava "divina, divina" all'ignota cantante, tutte
per lui erano delle MARIA CALLAS proprio perché la Callas era
divina e una scheggia di divinità echeggiava anche in quel piccolo
teatro di periferia. Zio era comunista, ma era un divoratore di
hamburger, e quando entrava in un fast food lo sentivo sussurrare:
"Dio benedica McDonald's.". Senza contraddizioni la vita è inerte.

VIA COL TEMPO

SANTA MARINELLA BY NIGHT

mercoledì 10 settembre 2014

RICCARDO

Oggi ho parlato con Riccardo, si fuma sempre una sigaretta fuori
dall'agenzia investigativa sotto casa mia ("lavoriamo nell'ombra per
fare chiarezza"), mi ha detto tutto felice che a marzo va in pensione,
vuole andare in Indonesia o in Tailandia o in Provenza, è un uomo
gentile, colto, parla 5 lingue, quando tira una boccata di fumo è in
pace con se stesso, ma non vuole più vivere in Italia, è solo, sua
moglie non è più sua moglie, e non ricordo se ha figli, ci vediamo
sempre sotto casa, ci fumiano una sigaretta assieme, e srotoliamo
i nostri sogni...lui la Tailandia...io una Tailandese...e sono quelle
forme di amicizia lievi, quelle piccole insenature di umanità che
la quotidianità dispensa a ognuno di noi, basta avere un attimo di
tempo, basta non essere sempre in fuga, e la vita si fa vivente.

I DECOMPOSITORI

DIGITAL SUNSET

VOLTERRA: MOMENTI.

IL CORAGGIO

Avere il coraggio non delle proprie azioni ma delle proprie esitazioni.

QUELLO CHE CONTA

Nella vita quello che conta non si può contare, i soldi non fanno la
felicità: la rifanno. Ho conosciuto una donna felice con le tette rifatte.
Era una felicità rifatta di una donna rifatta. Era la disperazione.

PENSANDO ALLE DONNE

Proprio stamattina mentre ero in autostrada verso Milano pensavo a
quanto mi piacciono le donne, soprattutto le donne con le tette e la fica,
le trovo straordinarie, trovo che sia una cosa imbattibile avere le tette
e la fica, e anche quando mi sono fermato all'autogrill per bere un caffè
continuavo a pensare alle donne, a quando le prendi a pecorina e vedi
oscillare le tette allo specchio, la pecorina senza uno specchio laterale
non ha praticamente senso, e pensavo a una luce rossa soffusa sulla
pelle delicata di una donna delicata e soffusa, e anche quando mi sono
fermato a fare benzina pensavo alle tette e alla fica, ho fatto il pieno ed
ero pieno di sperma che voleva uscire, e stavo quasi per chiedere al
benzinaio: " potrebbe farmi anche una sega?". Ma non era un benzinaio
con le tette e la fica, allora ho messo in moto e sono andato via.