domenica 2 febbraio 2014

CONTRO LE STELLE


E se per una volta si parlasse male delle stelle?
No, per carità, le stelle non si toccano!
Appunto dico io: non si toccano! Mentre la
corteccia di un albero puoi toccarla, la puoi
incidere con le iniziali di un amore finito.
Un corpo celeste non mi emoziona, a me
fa venire i brividi un corpo di fango e baci.
Le stelle, sorgenti di energia, certo, certo,
non lo mettiamo in dubbio, indispensabili
per gli innamorati, e il sole, la stella caduta
in basso, indispensabile per la vita sul nostro
caro pianeta tumefatto. Ma come sono
presuntuose queste stelle! E diciamola tutta.
Come si pavoneggiano nel cosmo, brillano
e superbrillano fino a scoppiare, gonfie di
energia, traboccanti di superbia nucleare,
e anche defunte continuano a irradiare
luce sulle nostre fragili radici terrestri.
E pensate che ci sia democrazia tra le stelle?
No, ci sono le stelle blu e le stelle bianche,
e quelle blu se la tirano, aristocratiche
stronzette dell'universo. E pensate che
siano chiare e oneste le stelle? No, sono
nebulose e vanitose, si credono galattiche!
Alla Via Lattea preferisco il seno di mia
madre. E volete saperla tutta? Preferisco
i vermi alle stelle, mi sono più simpatici,
soprattutto quelli solitari, mentre le stelle
sono tante, tantissime, troppe, e vengono
a noia. Puoi forse amarle per un attimo
ma dopo è meglio andare a farsi un panino
con la porchetta, e con le dita unte sfiorare
il volto della donna amata: c'è più poesia
nella porchetta. Sì, sono blasfemo, ebbene?
Volete lapidarmi? Lapidatemi con le stelle!
Riderò, riderò di voi, e amerò più di voi.
Amerò la vita, anche nelle tenebre più atroci.
Amerò la vita più di voi. Senza stelle.


1 commento:

RobySan ha detto...

Parla male delle stelle (e di quella sciocca pretesa che hanno alcune: di essere, pensa te, fisse). Non me ne adonterò certo. In fondo, sono figlio delle stalle e non me ne può fregà de meno!