Mi tocca rimasticare
le lacrime che avevo
già ingoiato.
Il ricordo acido
del suo seno
in bocca.
E quel sorriso che
rinasce sempre a
nuovi tormenti.
Come cercare
una via di fuga
nelle viscere.
Come cercare
un fiore fra le
tigri dello strazio.
Mentre vorrei solo
chiudere la lampo
alle inutili agonie.
Forse sentirei il ridicolo
di questo dolore se
potessi vederla.
Vederla fare una cosa
qualsiasi, e magari scoprire
lo noia dell'aguzzino.
Io sul patibolo,
lei sul palcoscenico
sciocco dei giorni.
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