Dimenticare, siamo nati per dimenticare.
Dimenticai un ombrello in un giorno
di pioggia, e mi asciugai al calore del tuo
sguardo. Ti ricordi? Ti ricordi di quando
dimenticai il portafoglio? Arrivò il conto
e l'invito a cena si tramutò in una piccola
tragicomica fuga, tu, con i tacchi a spillo
lanciati contro le stelle per trafiggerle,
e io dietro di te a proteggerti le spalle e
a fare la linguaccia al cameriere zoppo.
E quando dimenticai la carta d'identità al
confine del nostro primo bacio, ricordi?
Altezza, colore degli occhi, stato civile,
segni particolari, tutto perso, nella tua saliva
che colava nella mia bocca, nel tuo morso
che non fu mai rimorso, ricordi amore?
E di quando dimenticai la patta dei calzoni
aperta? Ricordi? Eravamo in chiesa, al
funerale di Viviana, e il corpo di Cristo
ebbe un'erezione, mentre si scioglieva
nella mia bocca. Ricordi? No, tu non puoi
ricordare, vero? Siamo nati per dimenticare.
Poi penso che è buffo ricordare ogni cosa
che ho dimenticato, tanto buffo, vero?
1 commento:
Nati per dimenticare. Fingere di dimenticare. Così da giustificare la consueta azione e pur la non azione di fronte allo stesso accadimento in veste nuova. Si dimentica, o più esattamente ...non si impara. Millenni bruciati, miliardi di nati, miliardi di morti. Il totale ripetersi nel più totale oblio. Non vi è mai nulla di nuovo tra cielo e terra.
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