Perché faccio il regista? Mi piace
-dare nell'occhio-.
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Era un uomo riservato. Amava le riserve, anche indiane.
Aveva sempre un posto riservato a teatro. La vita gli riservò
una sorpresa: s'innamorò di un riservista.
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Si può vivere senza un polmone, senza un occhio, senza
un testicolo. Si può vivere senza una donna. Senza dubbio.
Senza pietà. Senza fine.
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Devo farvi una terribile confessione: sono un gay onirico.
In ogni mio sogno c'è sempre qualcuno che vuole il mio culo.
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"Mamma, rivedremo il sole?". Questo chiesi a mia mamma
più di 40 anni fa, mentre eravamo bloccati in ascensore.
Il sole non ci ha tradito.
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Gli annunci erotici sono squallidi, c'è gente che cerca altra gente
per "amare il sapone". Che schifo. Ma faranno almeno le bolle?
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Il mio stupore lo tengo in serbo per le grandi occasioni: ogni mattino.
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Sto invecchiando bene: se vedo due giovani che si baciano e si
toccano per strada, mi diventa duro.
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Ammiro profondamente i vermi: nessuno potrà mai costringerli
a strisciare.
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Ho dei mal di testa rivoluzionari: finiscono tutti con l'assalto
alla pastiglia.
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Camminare con i pensieri slacciati, può essere l'inizio di una poesia.
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Che cosa temo della morte? Il non potermi più distrarre, avete
visto come sono concentrati i morti? Nulla li distrae da se stessi.
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I miei sogni si realizzano nei cassetti.
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Ethel mi ha fatto notare che sono tanti Ricky diversi durante
l'arco della giornata. Verso sera è come se vivessi tra i vivi e
i morti. Le ombre mi reclamano.
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Il presente è un urto continuo. La memoria è il nostro
airbag.
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Se aprite la mia testa ci trovate due o tre pensieri. Il resto del mio essere
è fermentazione dei miei testicoli, ma ho i testicoli visionari.
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Cose che non farò mai: lo yoga, le gite in barca, i viaggi in comitiva,
le maratone, il bingo, la pupù in casa di amici.
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Trump esce di scena in modo perfetto, con l'assalto alla democrazia.
Questa è onestà.
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