sabato 1 dicembre 2018

VERA CRUDELE SU "ULTIMO TANGO"

http://www.caosmanagement.it/n63/art63_10.html

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, vabbè, una recensione sul film con la quale si può essere d'accordo. Ma sulla scena del burro e sulle rimostranze della Schneider non mi dice nulla.

Anonimo ha detto...

Penso che non dica nulla per il semplice fatto che la sua recensione è in pura difesa dell’espressione artistica, un po’ come quando il giornalismo perora il suo diritto di cronaca. In tali occasioni l’adepto del “sacro diritto creativo o di cronaca” pretende che non vi siano rimostranze da parte di chi si sente leso nella propria sensibilità. Chi ha poi dei poteri....vedi critici, politici o vip in generale .....possono effettivamente bloccare una creazione artistica od un diritto di cronaca. I meri spettatori senza gran potere possono fare gran poco in tal senso....al massimo possono creare un flop al botteghino. I difensori dell’arte in quanto “sacra ed intoccabile” mal digeriscono il “non mi piace/veto” dato per vari motivi e l’eventuale condanna/blocco da chi ha il potere per farlo. Il normale spettatore ....nel guardare una creazione diventa coautore perché attua la sua creativa interpretazione che come base poggia sulla sua coscienza e sensibilità. E lo spettatore non è detto che guardi con occhio da “arte sacra ed intoccabile” quando il succo del racconto o determinate scene lo urtano nell’anima. Da semplice spettatrice, al di là dell’arte sacra e blablabla, posso in merito dire che ....sapevo del fatto che il film era citato sempre per quella scena ma quando lo vidi trasmesso in tv ....beh a quella scena non ci sono mai arrivata per il semplice fatto che annoiata dalla storia ho mollato la visione. Ed ho pensato ....il classico filmetto anni 70 sexerotico/drammatico con tette e culi fatto apposta per riempire il botteghino cavalcando l’onda sessantottina della liberazione sessuale. Certo che scoprire poi a posteriori, dal diretto interessato, che l’attrice “in nome dell’arte” fu, senza preavviso, psicologicamente forzata ad una scena ....beh non lascia certo un valore aggiunto al film. Dare sempre facilmente dei “censori moralisti” non è cosa molto intelligente ...perché vuol dire di non mostrare gran considerazione della sensibilità del prossimo. E se fu quella determinata scena di stupro a disturbare penso che sia comprensibile il dissenso ed ora, a posteriori detto dal regista, venire a scoprire che vi fu un abuso di potere e forzatura in quella scena ....beh diventa un dissenso legittimo. Ribadisco ....alcuni uomini e pure donne ....non riusciranno mai a capire quanto le forzature psicologiche e fisiche in campo sessuale possano segnare chi le subisce. Perché se lo capissero non le attuerebbero e neanche le scuserebbero in nome di 7n Arte. Arte = Religione = Potere assoluto = SACRO INTOCCABILE/INGIUDICABILE .......direi proprio di NO! Chicca