martedì 28 marzo 2017

PITT E GLI ALBERI

8 commenti:

Paoly ha detto...

Ecco. Un video e ti ritrovi di nuovo catapultata nei paradisi vegetali. Grazieee... e mo come ne si esce?
Quanta affascinante e discreta Bellezza ci gira intorno, basta girarle attorno e... oddio la magnolia! Un inno all'estatica follia, l'albero portante nella tempesta della primavera, i suoi fiori ninfee appese, i loro colori di incavi di braccia bambine, il profumo è respiro soffice su cui posare per un attimo i pensieri stanchi e melancolici (non malinconici, melancolici come l'incisione omonima di Durer). Il rosa e il bianco in fiore nei parchi, le stampe giapponesi, le tele orientaleggianti di Van Gogh... le radici e i tronchi e i rami fra cui rannicchiarsi e nascondersi come il Barone Rampante.
Cacciatori di piante. Viaggiare, esplorare, osservare e rubare qualche souvenir alla natura. Con la giusta dose di pigritudine però, il piacere si prolunga nell'attardarsi e perdersi ed appoggiarsi e nulla fare, amplificando i sensi.
Ecco. Ieri ho comprato una gardenia, coi suoi fiori di panna fresca appena montata. E un'ortensia, idrangea anomala, ubriacona. E fresca menta peperita... per fare il mohito, eh!
Ecco. Che bell'uomo il professore, mi ha fatta sentire meno incompresa e un pochino meno sciroccata. Pure col gelato... la Bellezza godereccia e lussuriosa di una coppetta di gelato!!! Crema e pistacchio di Bronte.

-farinomane- ha detto...

Non sono esperta di piante, ma è sempre bello ascoltare e vedere una persona che parla della sua passione.

ps:...gli alberi sono le mie piante preferite. Fino ai vent'anni mi ci sono arrampicata giornalmente, per ricaricarmi al sole. Attualmente sono meno sostenibile.

Anonimo ha detto...

Recentemente ho visto dei documentari dedicati al culto, tutt'ora esistente, degli alberi secolari. Alberi antichi, giganteschi, contorti, nodosi, frondosi ....protetti, a volte recintati, riempiti di ex-voto. Simbolo dell'antico culto che permane e convive con il cristianesimo nell'Europa moderna. Alberi all'interno od in prossimità del centro abitato, cittadini che nascono, crescono e muoiono considerandolo un amico, protettore, confidente.....un dio a cui rivolgere una preghiera. Simbolo di stabilità, di forza, di protezione.....quando li vedi caduti per il forte vento o spaccati da un fulmine ....nasce un senso di tristezza. Quando cammini in mezzo a loro e soffia il vento ....li senti come cantare,....le foglie ballano e si sfiorano tra loro producendo un canto.....ancor più accentuato in ottobre quando son colorate dai toni autunnali e in procinto di staccarsi. Camminare in un fosso asciutto con il sole che filtra tra le chiome ....vedere le radici aggrovigliate che spuntano dalla terra in mezzo ad intricate erbe selvatiche .....ti dà quel piacere tutto infantile di viaggiare alla scoperta di un mistero antico....il tutto accompagnato dal loro canto. Nella loro apparente staticità loro ci sentono ....sentono le nostre vibrazioni emozionali. Chicca

Paoly ha detto...

Che emozione arrampicarsi sugli alberi!!!
Le passioni sono tante, così tante... ma si toccano e compenetrano tutte, e si fondono in quella che è la ricerca spasmodica della Bellezza.

Il canto di un albero e delle sue fronde... è bellissimo! Altrettanto affascinante è lo scheletro di un albero spoglio.

Potrei fare una domanda? Quale è, tra i quattro, il vostro elemento per eccellenza?
Non so perché ma mi ha sempre incuriosito...

Anonimo ha detto...


Ciao Paoly,
certo che puoi (almeno per quel che mi riguarda). Ma forse vorresti una risposta riflessiva, magari intimistica, e invece la mia è molto terra a terra.

Giulio

-farinomane- ha detto...

Anche per me è la terra, l'unica con la quale ci si può sporcare

Anonimo ha detto...

Presa alla sprovvista ....per fortuna c'è google per rinfrescarsi la memoria su vecchie letture. Comunque amo la giusta dose, per l'apporto benefico, di tutti gli elementi. La loro voce mi piace ....anche se fa paura quando è incollerita e ti ricorda che sei debole di fronte a loro. Amo principalmente l'acqua perché è in percentuale parte maggioritaria di me, è veicolo di messaggi ed è la parte più facilmente rinnovabile che diventa medicina. Chicca

Paoly ha detto...

Anch'io sono acqua, assolutamente. Sento, percepisco questo legame speciale tra me e l'acqua. Da quando ho memoria di me stessa.
Se potessi passerei ore ogni giorno in acqua, anche solo con una parte del corpo (i piedi ad esempio, sacri piedi!) se impossibilitata all'immersione. Ma se posso immergermi... difficilmente resisto. È pace e armonia di tutti i miei organi. La sua densità perfetta, il suo scorrere continuo, il suo linguaggio, il suo colore incolore, la sua assoluta bontà nel momento di sete... è una sensazione di... simbiosi devota, non saprei come altro spiegare.
Vorrei costruire una fontanina zen da mettere in camera da letto, quelle in commercio non mi piacciono e sarebbero comunque apersonali, sto cercando di recuperare gli elementi da inserire e ancora sono indecisa sulla base, mah... in effetti non ho ancora ben chiaro nemmeno il disegno mentale, è un progetto a cui tengo particolarmente quindi mi perdo in fantasticherie, spesso difficilmente realizzabili.
I quattro elementi mi affascinano terribilmente. E l'idea che ce ne sia un quinto da qualche parte...