Oggi sono stato alla mostra di Manet. Ho sfiorato un capolavoro dietro l'altro
soffermandomi 20 secondi per ogni capolavoro, una rapida occhiata al quadro,
uno sguardo alla targhetta e via verso il quadro successivo. Davanti a ogni
quadro dovrebbero esserci le sabbie mobili, bisognerebbe sprofondare fino
a soffocare e poi essere tirati in salvo da una mano meccanica, così si devono
visitare i musei, invece i quadri come patatine, uno dietro l'altro. E via fino
a guadagnare l'uscita per poi fare incetta di magnetini da attaccare al frigo.
L'esperienza museale dovrebbe essere uno sconvolgente percorso di emozioni,
invece si riduce a una isterica passeggiata, senza stupore. Alcuni semi di luce
restano nella mente. Spero di avere degli incubi stanotte, incubi d'amore.
1 commento:
sigh!
stessa cosa mi successe diversi anni fa alla mostra del Caravaggio alle scuderie del Quirinale. sembrava di essere in un tritacarne. la lunga attesa e poi un'esposizione allestita in maniera abbastanza indecente. un vero scandalo.
una volta invece, per caso, entrai nella piccola pinacoteca di S.Marino e le mie pupille gustarono dei dipinti che laceravano la vista e il cuore per la loro ricchezza di particolari e per i loro colori. sensazioni che non si possono descrivere con parole, o almeno non sono in grado di fare ciò. il silenzio e l'incanto che ti fa dimenticare l'invenzione del tempo di fronte a certe opere è l'unico commento possibile .
presto mi recherò ad una mostra che spero non mi deluda..
.attimi
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