Non avete idea del piacere intimo che provo
negli atti di piccola gentilezza quotidiana.
Sorridere a un passante, tenere aperta la
porta del bar a una signora, chiedere scusa
se per caso urto una persona camminando,
fare passare avanti al supermercato chi ha
una spesa leggera, più leggera della mia,
e accogliere l'eventuale "grazie" con amore
e gratitudine. Pur essendo un peccatore
carnale, pur venerando la lussuria e il fuoco
dei sensi liberi, vorrei meritarmi il paradiso
per accumulo di gentilezze, piccole gentilezze
luminose che lottano contro le fauci oscure
dell'esistenza. Un tremore lieve di precipizi.
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