giovedì 3 settembre 2020

DIALOGO TRA ME E VITTORIO

 DIALOGO TRA ME E VITTORIO

Personaggi, Vittorio: un pensionato
di quasi 80 anni che si sente imprigionato,
è solo, non esce quasi mai di casa, dice
di essere depresso, quando esce fa solo
due passi, non si spinge mai oltre, non si
allontana mai dalla sua casa, ogni tanto
mette in moto una vecchia macchina, basta,
è la sua unica occupazione, il resto della
giornata vegeta e si lamenta.
Ricky, un poeta di 51 anni che vegeta da
51 anni, ma con allegria fluviale.
Vittorio: Caro Ricky, voglio vendere casa.
Ricky: Finalmente Vittorio, è un privilegio
poter vendere la propria prigione.
Vittorio: Ci hai creduto? E chi si muove!
Ricky: Mannaggia!
Vittorio: Il mio amico dentista mi ha fatto
un lavoro di merda, i denti finti si muovono
e devono spaccarli per fissarli di nuovo, solo
che mi hanno messo un cemento fortissimo
e per spaccarli mi faranno l'anestesia o la mia
testa va in frantumi con i denti.
Ricky: Che amico questo dentista!
Vittorio: Lo fanno apposta per poi farti ritornare
e farti spendere altri soldi.
Ricky: Cazzo, un dentista disonesto è una cosa
schifosa, peggio di un avvocato disonesto!
Non si scherza con i sorrisi e i morsi degli altri!
Per il resto, caro Vittorio, come va?
Vittorio: Niente, non ho stimoli, so che dovrei
vivere, ma sopravvivo, ho sbagliato tutto nella
mia vita, ho sposato una donna che non amavo,
abbiamo divorziato da anni, ora quella stronza
sta bene da sola, e io ancora più stronzo vorrei
che tornassimo a farci compagnia, sono solo,
sto tutto il giorno a letto.
Ricky: Cazzo! Perché non ascolti Mozart o non ti
vedi film horror? Ieri ho visto 6 DONNE PER L'ASSASSINO
di Mario Bava, bellissimo, un horror alla De Chirico,
fiammeggiante ed elegantissimo.
Vittorio: Non ho stimoli, questi piaceri li lego a una
relazione, da solo non mi gusterei nulla. Lo so,
dovrei aprirmi al mondo, prendere la macchina e
andare all'estero, viaggiare...finché sono in salute.
Ricky: Vittorio, lo vedi quel semaforo? Ecco, per
te l'estero è quel semaforo! Non esci mai dal perimetro
del tuo marciapiede di casa, cazzo!
Vittorio: Eh caro, a quasi 80 non si hanno stimoli,
si tira avanti giorno dopo giorno, aspettando la fine.
Tutto qui. Sarà l'età. Sarà la depressione.
Ricky: Secondo me non sei depresso, sei solo
prigioniero delle tue lamentele, godi nel lamentarti,
eppure basterebbe perdersi, fare un passo oltre
il cerchio di fuoco che ti sei creato. Però ti capisco.
Escludi bocciofile et similia, tipo giocare a carte nei
bar, sei troppo raffinato per indossare i panni della
vecchiaia. Non vuoi recitare il ruolo del vecchio.
Allora stai sospeso in questo limbo. Fedele ai tuoi
errori. In fondo sei un "errante", anche se sempre
fermo, immobile.
Vittorio: Beh Ricky, che ti devo dire? Non riesco
ad uscirne, sono impantanato. Sai che c'è?
Facciamo finta di niente. Ora vado a vedere che
cosa c'è dietro l'angolo e poi torno a casa a
mangiare e poi mi butto sul letto.
Ricky: Dietro l'angolo ci sei tu che guardi te stesso.
Ciao Vittorio.
In fondo hai ragione, penso.
Il mondo è pieno di stronzi.
In casa sei protetto.
La solitudine ti purifica.
Sai cosa?
Anche io dopo il panino mi butto
sul divano. E sogno.
E ascolto la musica.
Almeno quello.
Almeno la musica.
Però che bello sarebbe se un giorno
ti vedessi sopra una spider rosso fuoco
e sgommare via, non prima di avermi detto:
A stronzoone, se vedemo!
Ma tu non sei romano, purtroppo.
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