lunedì 26 settembre 2016

POESIA IN ATTESA

Accendo un fuoco immaginario
nella notte immaginaria di un uomo
immaginario. Ho paura, una paura
vera di cose immaginarie, di cose
alate e salate, di enzimi catastrofici,
e di fervide lontananze pescose.
Nostalgie inviolabili al pianto, fresca
demenza del mattino dimenticato
sotto un sasso. Sono in attesa, in
attesa del piacere e scrivo parole
che si arrampicano sui vetri per amore
della trasparenza. Qualcuno salirà
le scale in un fiato, fiato mortale e
irripetibile. Il mio cuore è acceso
come una lampadina. Nessuna
gabbia toracica è mai stata più libera.
E più illuminata, un panico dolce.
Eppure è una schiavitù. Come tutto
ciò che è bellezza, e godimento.
Millimetrica eternità, di questo vivo.
Ogni millimetro una goccia di inferno.
Ogni millimetro un paradiso nel fianco.
Come una lama.

2 commenti:

attimiespazi ha detto...

CUORE CORAZZA

Perché ti ho e non ti ho
perché ti penso
perché la notte è qui ad occhi aperti
perché la notte passa e dico amore
perché sei qui a riprendere la tua immagine
e tu sei meglio di tutte le tue immagini
perché sei bella dai piedi fino all’anima
perché sei buona dall’anima fino a me
perché dolce ti nascondi nell’orgoglio
piccola e dolce

cuore corazza
perché sei mia
perché non sei mia
perché ti guardo e muoio
e peggio ancora muoio
se non ti guardo amore
se non ti guardo

perché tu esisti sempre ovunque
ma esisti meglio dove io ti voglio
e la tua bocca è sangue
e senti freddo
io devo amarti amore
ti devo amare
anche se la ferita fa male per due
anche se ti cerco e non ti trovo
e anche se
la notte passa e io ti ho
e non ti ho.

(Mario Benedetti)

attimiespazi ha detto...

PS
da dedicare alla tua bella questa di Benedetti (ha scritto cose spendide)..

a.