domenica 25 settembre 2016

IL LATO OSCURO DEL GIARDINO

Wilde denunciò il marchese di Qeensberry, padre di Alfred 
Douglas, giovane amante di Wilde. Era chiaro che il processo
avrebbe portato Wilde a una condanna per sodomia, come
in effetti avvenne : se non sbaglio furono due anni di lavori
forzati. Ci pensate? Un uomo così geniale e raffinato che
si emozionava per una tazzina di porcellana cinese, un
uomo abituato ai fiori, alla seta e allo champagne, un uomo
così che finisce in un carcere puzzolente, carcerato, a
nutrirsi di sbobbe insolenti, e a spaccare pietre! Wilde era
consapevole del rischio, ma non ambiva al martirio come
è stato suggerito, più semplicemente disse che " voleva
conoscere il lato oscuro del giardino ". Questo è quello
che deve fare un vero poeta, infatti trasformò quella terribile
esperienza in poesia. Un giglio che volle gustare l'amaro
sapore della cenere per essere ancora più puro, più vero.

2 commenti:

altrimentipresente ha detto...

“Un poeta” ha detto Keats “ è tra tutte le creature di Dio, la meno poetica”; l’aforisma può essere universalmente vera, o non esserlo.

Egregio,
ho apprezzato i suoi tratti biografici a me dedicati.
In tutte le biografie che si rispettino ci sono molti pettegolezzi e chiacchiere da portineria. In una certa misura questo è inevitabile oggi. C’è un prezzo da pagare quando si guarda dal buco della serratura, e il buco della serratura e il sottoscala sono elementi essenziali dei metodi biografici.
Ma, eccomi a Lei nel tentativo di ricambiare la sua raffinatezza.
- -
Il Farina autentico, con la sua appassionata ostinazione, il suo umore mutevole e la sua bella incoerenza fa parte di quel fascino umano che si esprime nella sua intrigante incompletezza.
Non scrive con l’eleganza e la facilità di un letterato ma non è mai pretenzioso ed è raramente pedante.
Come tutti gli artisti, produce isolandosi completamente da tutto, e nell’ozio. L’ozio dona lo stato d’animo
per scrivere, la solitudine le condizioni. Il rinchiudersi in se stesso richiama le parole nuove che poi presenta con il colore e la cadenza di parole in movimento.
Nelle sue linee forti non imita e non ha imitatori, poiché l’eco non ha eco ed è soltanto puro stile.
I suoi film, sempre gradevoli e amabili, sebbene non riprendano nulla di particolare, hanno significati simbolici , come dipinti al di là dei quali sorgono visioni più ampie, atmosfere più vaste, musiche più appassionate e più profonde; video dipinti in cui l’artista riversa sia un’energia creativa che nasce dallo spirito, sia un fervore che nasce dall’anima e che diventano naturale espressione della bellezza della vita.
Farina non aspetta che la vita gli venga resa pittoresca, ma vede sempre la vita sotto un aspetto pittoresco – un aspetto, vale a dire, nuovo e incantevole a un tempo.
Non mi dilungo ulteriormente, sperando di essere riuscito a non commettere l’errore di separare l’uomo dal poeta-regista.
Nell’istante stesso in cui avviene questa separazione gli eventi della sua vita diventano privi di interesse. L’interesse per la sua vita scaturisce solo quando vengono mostrati in rapporto alle sue attività creative.
Ritengo un errore scrivere sull’uomo dimenticando il poeta-regista e, inversamente, analizzare criticamente un poeta-regista dimostra la non comprensione dell’uomo.

Suo Oscar

rickyfarina ha detto...


Grazie Oscarino per le bellissime parole.