L'antipatico è il contrario del simpatico. Il simpatico è simpatico, non ci sono dubbi al riguardo,
tranne nella versione deteriorata del "piacione" che è uno che vuole piacere prima di tutto a se
stesso senza veramente entrare in "simpatia" con il prossimo. L'antipatico è decisamente antipatico,
ed ha una sua valenza rivelatrice, l'antipatico rivela l'altro, non vuole sedurlo ma spronarlo, si pone
come antagonista a ogni morbidezza, a ogni servile galanteria, l'antipatico disturba la quiete, ma
non quella pubblica, quelli sono solo volgari schiamazzatori, l'antipatico disturba la quiete
interiore, ti costringe a venire allo scoperto, a calibrare i tuoi stati emotivi, ti accarezza contropelo
per metterti alla prova, e in fondo agisce in questo modo per simpatia verso il conflitto.
In sostanza l'antipatico si pone su un piano di verità tanto quanto il simpatico, e forse con
più forza e intensità. Quindi, a questo punto, amando i paradossi, mi trovo costretto a dire che
gli antipatici mi sono simpatici. Certo vanno presi a piccole dosi, in una sorta di mitridatismo
che è un veleno ma anche un farmaco. L'antipatia è una benedizione, ci aiuta a scavare in noi
stessi. Ci obbliga a prendere posizione, come nel sesso. L'antipatia è una forma d'amore.
54 commenti:
Fai il verso a Sartre? L'antipatico è antipatico a priori, non c'è manco bisogno che parli. È l'altro nel verso della negazione continua di ciò che siamo. L'antipatico non ne vuole sapere; si ostina a non voler venire a patti. É irritante in sè. Molto spesso è anche un cretino.
qualcuno si è fatto l'autoritratto.se è sobrio forse ci arriva
Sti anonimi...coi loro pensierini anodini! Che noia.
Volevo sapere se "Anonimo delle 5:17" ha letto l'Essere e il nulla? Ricky so che l'ha letto. Ma lei sig. Anonimo a che punto sta? Ancora alla vergogna di esistere, visto che è ridotto purtuttavia a essere anonimo?
Se io ho fatto il mio ritratto lei ha fatto il suo. È il gesto della firma che conta. Anonimo... ov-vero, nessuno. Saluti
antipatico è
chi antipatico fa..
.attimiGump
Freddy, quando fai lo snob in codesta maniera
mi fai sbellicare.
ahahahahahah.
sì, questo Anonimo, perché non si distingue? suvvia, un po' di carattere!
perdinci e perdindirindina!!
di che ha paura? bah, non capirò mai gli Anonimi.
mi viene testé, proprio or ora in mente una frase di Totò:
"Non è che mi manca il coraggio. E' la paura che mi frega"
X-D
Anonimi di tutto il mondo, fate vostro questo motto!!!!
.attimi
comunque, ragazzi, io sto in un perido che mi manca la Poesia con la P maiuscola,
e dato che mi manca, ve ne appioppo una qui sotto che mi fa tremar le vene.
per chi vorrà gradire ed apprezzare..
https://www.youtube.com/watch?v=cc-qS7bhK-o
.attimi
La bottiglia alla fine probabilmente è di Moskovskaya. ;-)
@FF
un distillato di "poesità"
che ben si amalgama
in questa tavolozza di immagini sublimi..
.attimi
Sinceramente la poesia l'ho sentita, ma non è giunta ai gangli del cervellino. Sono molto inappetente di poesia. Forse non capisco un cazzo.
Fosca sobrio che fa la signorina pignoletta è sconcertante, sembra posseduto. Vuoi la firma come gesto? Eccola CONTE UGOLINO SUL WATER. Adesso non sono più anonimo.
sì, lo so che scrivacchio difficile.
«distillato di "poesità"»
era riferito alla vodka, in tua risposta.
leggila anche, la poesia, e soffermati sui periodi per assorbirne il significato.
beh, che dire?
fra poco tramonta il sole e il pipistrellismo è in agguato tra i gangli cervellotici di chi ne soffre e se ne autoallieta. :-))))
urge, quatta quatta, ritirata strategica.
ciao bello, stammi più che bene, anzi, meglio del peggio..
.attimi
Sobrio? Ahahaha. Non credo. Scrivo solo decente... non sono sobrio, ma sicuramente più di voi. Bravo anonimo del cazzo, hai lasciato un'altra pisciatina all'angolo del palazzo.
si ma cosa vuol dire in questa poesia "accendersi i postumi come una parola"? forse voleva dire "accendersi i postumi di una vita..o di una sbornia..o di una morte
Tommix La Frocetta
Dalle 3 rosicate di Fosca - la prima con la consueta frignata sugli anonimi, la seconda (dopo ben 14 minuti) col consueto "iosoermejo", la terza (dopo altri 16 minuti) con nientepopodimenoche "specchio riflette" - si evince che puoi aver letto anche tutto lo scibile, ma, se non hai capito una fava, più che una dialettica da poppante idiota non puoi partorire.
@Tommix La Frocetta
io seguo il mio sentire e penso che le poesie non vanno spiegate, le poesie vanno assorbite, introiettate. è un po' come quando ascolti una melodia musicale. l'ascolti, te ne bei, e non chiedi a lei spiegazioni. lei (la musica o la poesia) è lì che esiste, forse per qualcuno, quel qualcuno che vorrà interiorizzarla e goderne in quegli attimi per me difficili da spiegare ma così facili splendidi da vivere..
--
Morire in levità
Si oscura la vista.
La mia forza sono due occulti dardi adamantini;
si confonde l’udito per il tuono lontano
della casa paterna che respira.
Dei duri muscoli i gangli si infiacchiscono,
come bovi canuti all’aratura;
e non più, quando è notte,
alle mie spalle splendono due ali.
Nella festa, candela, mi sono consumato.
All’alba raccogliete la mia disciolta cera;
e, lì, leggete chi piangere,
di cosa andar superbi
come, donando l’ultima porzione di letizia,
morire in levità
e al riparo d’un tetto di fortuna,
accendersi postumi, come una parola.
(Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij)
Questo Anonimo conte è un po', come dire... antipatico?
Ma capisco... fa il piacione per il Sig. Farina a cui piacciono in fondo gli antipatici.
Su Sig. Anonimo, faccia come me ora: pane burro e miele... andrà in sollucchero, il Sig. Farina la bacerà teneramente e da rospo... ohhh, ecco il principe azzurro!
@ Attimi
Splendide...
oh Paoly, quasi quasi fra un po' faccio l'allibratice clandestina.
accetto scommesse sulla sfida della serata:
Freddy Fosca
Vs
Conte Ugolino Sul Water
FF e CUSW non sono ancora stati quotati, anche perché non so come funziona. mi ci vorrà un socio o una socia in affari..
https://www.youtube.com/watch?v=KERynsrRYkU
.a
*allibratrice
Ricky, dal mio punto di vista l'antipatico lo si sente a pelle, e lo è senza un motivo particolare o un atteggiamento come quello di chi "ti accarezza contropelo.....per simpatia verso il conflitto". Questo atteggiamento io lo definirei del 'bastian contrario' che, al limite (ma anche senza limiti), potrebbe risultare simpatico, così come antipatico potrebbe essere (è) chi, dopo, sputa i peli dell'altrui deretano.
In buona sintesi voglio dire che a me l'antipatico non rivela alcunché: mi sta sulle palle e basta ( e Dio mi perdoni).
Giulio
@Giulio...
Sei una perla.
@ Paoly
Perla? Da lombardo di nascita, memore del mio dialetto d'origine, spero non si tratti di un refuso.
Ciao e buon vento.
Giulio
ciao Giulio,
sostanzialmente io sono d'accordo con il ragionamento di Ricky.
il tuo discorso, per me, può essere valido per la simpatia che, in definitiva la considero una questione di affinità. ci è simpatico chi è affine a noi, chi ha i nostri stessi gusti, chi ci mette a nostro agio e con il quale leghiamo subito senza una ragione apparente, e nel quale riconosciamo o proiettiamo una parte di noi. sì, insomma, sentiamo simpatia a pelle per ragioni che la ragione non ritiene logiche o, se vuoi potremmo prendere in causa come esempio le famose Affinità Elettive del Goethe che insegnano (non so se lo hai letto).
antipatico ci risulta chi assume un atteggiamento che ci infastidisce, chi rompe i nostri schemi (o le palle), reazione che adottiamo nei confronti di chi rema contro i nostri gusti o le nostre convinzioni e che penso - ma magari mi sbaglio - mette in risalto il nostro super-ego e ci costringe a confrontarci con un cielo diverso da quello che ci siamo costruiti. e anche io penso che non sia un sentimento negativo, tutt'altro, per le motivazioni che ha brillantemente esposto RF. e, sì, certo, va dosata. se prolungata poi si trasforma in intolleranza vera e propria e può sfociare in odio.
i sentimenti negativi, secondo me, vanno elaborati e trasformati, altrimenti restiamo fermi o, peggio, ci ritroviamo in un'involuzione emozionale che fa solo male al nostro interiore.
sì, insomma,
boh, non so se sono stata spiegata, eh!
:-)
per concludere, a me, comunque, 'sto blogo mi sta simpatico
tranne quando mi sta antipatico.
ahahahahahah..
.attimi
Prego Miss Pignoletta Fosca sia preciso "bravo Conte Ugolino del cazzo" non sono più anonimo. Veramente non ho lasciato una pisciatina ma una caccatina, il problema è che alle 9,41 la "caccatina ha parlato" prima che tirassi lo sciacquone. e poi cosa contesta i miei bisogni!?!? stavo sul water cosa avrei dovuto fare.?!?! CONTE UGOLINO SUL BIDET
CUSW ha fatto la mossa dell'alfiere e si è trasformato in CUSB.
si preannuncia una sfida avvincente. CUSB è in vantaggio.
attendiamo sviluppi..
.attimiincronacadiretta
Ciao attimi,
quando abbiamo a che fare con questioni che sfuggono alla logica ma appartengono al nostro modo di essere, abbiamo tutti ragione.
P.S. proprio per il mio modo d'essere ribadisco che per me l'antipatico non è tale perchè mi ROMPE le palle ( o gli schemi), ma perchè, a pelle, mi STA SULLE palle (con buona pace di Apelle ed Apollo).
Anche a te buon vento.
https://www.youtube.com/watch?v=fspYuJsN7Ss
Giulio
Ecco. Sorrentino. A Ricky gli sta antipatico. A me sta simpatico. Appunto. Tutto molto soggettivo.
Ma l'antipatico è tale solo a pelle o potrebbe esserlo anche a pixel?
E potrebbe esserlo a pixel ma non a pelle...o a pelle ma non a pixel?
...direi un quesito da Voyager
@Giulio
riallacciandomi al video da te proposto, mi piacerebbe mettere in evidenza un'importante sfumatura.
nelle questioni che sfuggono alla logica non possono esistere ragioni, ma dobbiamo ammettere che dobbiamo arrenderci all'essere che riconosciamo in rapporto al suo modo di non essere e il rapporto di continuo confronto con chi è diverso da noi. un essere, il nostro, che si scontra con la negazione per affermarsi. è attraverso il non essere che siamo. se mi è permesso un volo di fantasia, è come ritrovarsi continuamente, nei piccoli microscopici dettagli della nostra esistenza, in una camera oscura dove osserviamo una pellicola al negativo per cercare di sviluppare la fotografia di noi stessi ed imprimerla in carta lucida e chiara. se siamo sprovvisti del negativo non ci sarà nessuna fotografia. se non ci specchiamo con gli altri siamo nulla.
quindi, l'antipatico ti sta antipatico perché è la negazione di ciò che sei e che riafferma la struttura della tua esistenza.
pertanto, il nucleo del post di RF io l'ho colto sotto questo aspetto,
e a suo modo anche FF citando Sartre.
oddio, spero di non esser stata troppo complicata o, peggio, incomprensibile. diciamo che la mia esposizione è pour parler.
il vento! amo il vento, purché non sia troppo impetuoso..
.attimi
signore e signori del blog, non ci sono risposte di Freddy, o gli è siccesso qualcosa, o ha paura del CONTE UGOLINO
Frocettino
@attimi,
il soggetto che hai descritto (...la negazione di ciò che sono...) io lo definisco antagonista.
Per tornare alle vecchie palle, l'antagonista è colui che me le rompe e, in un continuo confronto, mi fa pensare; l'antipatico è quello che, istintivamente, ci sta sopra e nulla mi spinge a confrontarmi con lui anche quando si dà da fare per incrementare il sentimento (comportamento poco evangelico, lo ammetto: per questo ho chiesto perdono al Sommo già nel primo commento).
Ma forse è solo una questione semantica.
P.S. Oggi devo stare attento: qualcuno vuole farmi la festa perchè sono costretto a contare un anno in più.
Giulio
ho la sensazione che spesso si nutrano sentimenti di antipatia che si smuovono a causa di altri sentimenti, come per esempio un'inconscia invidia o l'intolleranza verso etichette che si formano inconsapevolmente nella nostra mente. avere una mente elastica può aiutare a superare quelli che io considero limiti o blocchi momentanei dell'essere umano. io penso che se si prova un'antipatia istintiva verso una persona dobbiamo interrogare il nostro istinto per chiedergli il motivo di ciò. sono altresì convinta che vivendo sotto continua pressione psicologica per le vite che conduciamo non sempre ee propriamente a vera misura d'uomo, tendiamo a formare in noi delle corazze difensive che si esplicano con quei sentimenti che, forse, sono solo una valvola di sfogo al nostro essere troppo umani. istintivamente ci è antipatica una persone ma, quante volte, poi, conoscendola, cambiamo idea? e qui, si ritorna al leit motiv di questo blog: l'incontro e la sua arte che nasconde più sfaccettature di un vivere attraverso l'amore, perché, coma ha scritto qualcuno, "dove non c'è amore, non c'è comprensione" e, se non ricordo male ha anche scritto che "tutto ciò che non capiamo ci risulta sbagliato" (sì, lo ha scritto il mio adorato Oscar). lascio a chi vuole, a chi legge, le riflessioni conseguenti.
Giulio, sei un toro anche tu?! ma quanti cornuti in questo blog! :-))
un abbraccio non festoso, pur in questo tuo giorno speciale,
ma come quello di sempre che scaturisce dal mio cuore nei tuoi confronti, per questioni di affinità ;-)
.attimi
@Giulio
Auguri!!! Lieto compleanno!
Ohhh!
Ah, non era un refuso, no no! ... e anch'io sono una polentona, anche se una parte di me si sente tenacemente emiliana.
Fatico a considerare qualcuno antipatico... osservare e insinuarsi con tatto nelle persone è talmente affascinante... e le sfaccettature di ognuno sono talmente tante, siamo cristalli di neve, che trovo quasi sempre qualcosa di simpatico, di non sgradevole. Anche se credo che l'antipatico generalmente non sia colui che stimola il confronto ma chi rifiuta il confronto. Il divertimento allora sta nell'esercizio comunicativo di portarlo al confronto. La conoscenza è una sfida, una sfida con se stessi, senza traguardi, vinti né vincitori... conta il percorso, il percorso è intriso di bellezza, avanzare a passo di danza nella comunicazione è bellezza.
Le uniche persone che mi sono davvero antipatiche, anzi le detesto e quindi le rifuggo (dal momento che non so tacere quando ho troppa rabbia nel sangue), sono i razzisti. Non ce la faccio, ci ho provato con tutta la buona volontà ma... ahimè non riesco ad avere un confronto pacifico.
E legandomi allo splendido termine usato da Giulio, amo visceralmente "l'antagonista". Con l'antagonista il comunicare si fa più appassionante di uno schema di Bartezzaghi o Morelli, egli scardina certezze, idee, emozioni... il confronto con un abile antagonista è vertigine creativa.
Quindi forse sono lontana dall'etimologia di "antipatico" in effetti... ma questo è il mio personale sentire.
@Giulio
AUGURI GIULIO!!!
Tanti auguri!
attimi, Paoly, grazie.
Ebbene si, sono un toro, "cornuto" per definizione, del quale piace ricordare anche un altro genere di attributi.
Voi donne di questo blog mi mettete in difficoltà, ma la colpa è mia che mi ostino a non dare retta a vecchi proverbi maschilisti:
"Non ti fidare di fuoco di vento, di monaco uscito da convento, di ricco che fu poverino e di femmina che parla latino (una di queste l'ho sposata, e me la tengo)".
Giulio
Mi unisco al coro delle auguranti. Buon compleanno Giulio. Che sia un anno simpatico.
ps:...già, i maschi del blog sembrano avere in comune qualcosa. Li ha portati la primavera.
Chissà Gae.
secondo me, Gae è del segno del
Saxofano ascendente Clarinetto..
.a
AUGURI COMANDANTE!
E.C.
*Saxofono
Freddy frociona scriviciii !!
Conte Uguccione
farinomane, Riccardo, anche a voi grazie.
Giulio
Giulio, ma che cazzo di proverbio è; se lo conoscete solo tu e Buttafuoco?
forse l'aforisma era di Cicerone, se non ricordo male.
FF, non hai studiato..
.a
ma, forse ricordo male. ne ha scritte tante quel Cicero! però, il mio preferito è Ovidio, decisamente spassoso, in una parola, simpatico!
.attimichequestilatinifannosoloconfusione
Freddy,
quel proverbio (o aforisma, si scelga) l'ho appreso quando ero, diciamo così, alle prime armi: amava ripetermelo, nel suo dialetto d'origine, un mio vecchio (aimè, allora mi sembrava tale) colonnello siciliano che mi voleva un bene dell'anima, come ad un figlio.
L'ho memorizzato e in seguito l'ho adoperato per celiare con mia moglie ( nel senso di prenderla per il culo).
Per quanto riguarda Buttaffuoco, anche lui siciliano (e forse non è un caso), gliel'ho sentito ripetere in più di una occasione e, qualche anno fa, l'ho trovato anche in un suo libro, del quale non ricordo il titolo, ambientato nella Sicilia liberata (occupata? AMGOT : Allied Military Government of Occupied Territories) dalle Forze alleate.
Per quanto riguarda l'ipotesi, ventilata da attimi, di attribuilo a Cicerone, non saprei cosa dire. Ma qui nessuna meraviglia: la mia ignoranza è nota.
Giulio
Attimi Cicerone era pre Cristianità; è dura che ci fossero i conventi. Saputella....
eh, ce lo dicievo io me che, forse forse forse, mi ci si ero sbaliata.
a meno che non sia una traduzione fallace o un libero prestito di alcune parti originarie e successivamente modificate. un'indagine (o una indagine come scriverebbe RF che non ama gli apostrofi - sicuramente gli stanno antipatici) non sarebbe male.
Chi sa, parli, altrimenti taccia.. o dica qualcos'altro (o qualcosa altro, come scriverebbe RF che.. ecc.. ecc..)
.attimiinsaputa
attimi, dopo affannosa ricerca tra i libri messi in ordine da mia moglie (è suo al posto ama ripetermi la donna quando chiedo qualcosa, anche se il "suo posto" lo conosce solo lei ed è stato individuato secondo una logica che non mi appartiene), in mansarda ho trovato il libro di Buttafuoco di cui non ricordavo il titolo: Le uova del Drago.
"Si concesse un motto di sapienza antica" dice lo scrittore quando qualcuno pronuncia, in dialetto siculo, 'non ti fidare di focu di ventu e di monaco nisciutu di conventu';
"completò per cerimonia la filastrocca" continua Buttafuoco facendo pronunciare ad un altro, in italiano, 'non ti fidare di ricco che fu poverino e di femmina che parla latino!'.
Nei limiti imposti dalla circostanza "motto di sapienza antica.... filastrocca" e l'idioma del primo pronunciatore ritengo, secondo una mia mia personalissima interpretazione, che si tratti semplicemente di un proverbio/filastrocca siciliano/a.
Giulio
grazie mille Giulio, della notizia.
in internet risulta come detto toscano questo:
"Dio ti guardi da furia di vento, da frate fuori di convento, da donna che parla latino e da nobile poverino."
come vedi, è ben difficile attribuire paternità ad un proverbio che, sicuramente, si perde nei tempi dei tempi. e ciò lo trovo molto affascinante..
.attimi
La parola pedofilia, termine derivante dal tema greco παῖς (bambino) e φιλία (amicizia, affetto), indica la passione erotica nei confronti di bambini e neonati. Per individui adolescenti si parla invece di pederastia.
Più chiaro di così!
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