In attesa dell'uragano
con un'ostia alla menta
sulla lingua, le finestre
spalancate in un aroma
di tempesta, nulla è più
bello di questa attesa che
fa tremare le lampadine,
e le tende, e le cuciture
dell'abisso, verrà il tuono
a scavare il silenzio, e
lampi a trucidare i sogni,
e fulmini a leccare gli
alberi, mentre io sarò
in prima fila davanti alla
finestra, con la sigaretta
fra le dita, per sfidare
la tempesta con la cenere,
per frugare nel vento
come un folle allucinato
alla ricerca di un addio
o di un volto, e nulla poi
resterà di me se non un
brivido lontano, una calma
di brace, e la vita come
un vortice d'ombra.
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