domenica 19 gennaio 2014

LA RISPOSTA DI MEDEA A STEFANO M.

Caro Stefano,
ti scrivo una serissima lettera, poichè credo che la storia del target sia una questione da non prendere sotto gamba e che mi porta a fare riflessioni quanto mai tristi sulla forma mentis di quest'epoca senza nome, che, in realtà, è senza
mente.
Riccardo non è bello: hai detto una cosa vera. Riccardo è superbello. Parlo della sua mente, delle parole con le quali da voce ai suoi pensieri, della sua sensibilità da padella sfondata, da bambino che guarda il mondo e vuole quello che gli piace e non ha filtri: "voglio quello e, se non me lo dai, io non gioco più e faccio pure lo stronzo, ti dico cattiverie,a più non posso, e se mi stuzzichi ancora un pò scalcio e parte un ceffone".
Ma questo mio preambolo è quello che di Riccardo ho imparato. Nel tempo.

Ora vado a parlarti, da donna, dotata di anima e cervello, con un culo troppo grande e le tette, altrettanto grandi, ma altrettanto poco sode. Ti parlo da donna dotata di ormoni e completamente priva di coscia affusolata. Ti parlo da donna con gusti che variano dagli eredi di Dracula ai bellocci moraccioni e neri, con muscoli da bronzo di Riace e culo da 110 e lode. Ti parlo da osservatrice appassionata degli esseri umani e da sbavatrice davanti alle statue di questi eroi dotati di falli meravigliosi che mi stregano (faccio saltare sempre gli allarmi nei musei perchè voglio TOCCARE). Parlo da femmina che, per lungo tempo, ha avuto un'invidia furiosa del fallo e da donna che è perfettamente lucida nel dire che il fallo è una delle creazione più strabilianti su questa terra. Un capolavoro. 
Ecco, ciò detto, affermo-con cognizione di causa-anche in questo caso che Riccardo è superbello. Di una superbellezza non soltanto ideale. La prima volta che incontrai Riccardo, non ho affatto pensato ai target, nè miei da Alice nel paese delle meraviglie, nè suoi da narcotrafficante colombiano o da camionista pugliese, che dir si voglia. No. Ho visto un uomo meraviglioso. Ero emozionata. 
Tremavo, in realtà. Perchè non me lo aspettavo così. Ebbene, perchè i belli in me scatenano anche una sorta di balbuzie e, per non farla manifesta, mi viene persino la scena muta. 
Altissimo. Avvolto in un cappotto di velluto e nascosto sotto il suo cappello: la magia fu scoprirlo a poco a poco. Lentamente. Mi accorsi della sua bocca. Delle sue mani. Tra le mani più belle che io abbia visto. Mi accorsi del suo culo, sì, Riccardo ha un gran bel culo. Notai il suo modo di stiracchiarsi, di tanto in tanto, alzando le braccia e incrociando le mani sopra la testa. Notai il suo modo strano di abbracciare: Riccardo ha la morsa. Ti poggia le mani quasi a prendere le scapole e si ferma lì, un pò ti bracca e un pò ti trattiene. Glielo rimproverai persino questo modo poco avvolgente di abbracciare. Poi, col tempo, ho imparato che mi piace moltissimo.
Ho anche imparato ad ascoltare il respiro di Riccardo quando dorme. E' una libellula che riposa nel corpo di un colosso. 
Riccardo è maschio. I bellocci no. Sono truccati. E, ti assicuro, che nessuna donna farebbe follie, in fondo, per il belloccio. Al contrario, per Riccardo sì. 
Ora tu mi dirai: ecco, ho ragione, è questione di target. Tu parli da sfigatella bruttina e quindi ti piace Riccardo. Ebbene, la presuntuosella di Medea, che pensa di sapere quel che pensi tu, va subito a risponderti. La donna superbella, spesso, o si contempla (e narcisisticamente starebbe con Riccardo cuor di leone, per sentirsi superdesiderata e rassicurata che come lei nessuna) oppure è insicura, facendo della superbellezza l'ancora di una salvezza a scadenza (anche in tal caso starebbe con Riccardo: lui andrebbe a sedare ogni sua insicurezza, facendola sentire donna, femmina e puttana e facendo di lei l'eroina da mostrare in ogni sua piega e non starebbe, al contrario, col superbello palestrato amicodimaria perchè due galli in un pollaio cozzano).

Poi...è vero, Riccardo non scopa e si lamenta. Ma è un dolcissimo centellinare smadonnamenti. Riccardo non ha bisogno di scopare. Basta a se stesso. Perchè come si scopa bene lui... nessuno. 
Lui ha bisogno di altro. Il "su e giù, su e giù, su e già" è fase superata. I virtuosismi accademici del sesso sono tutti già sperimentati.
Niente come parlare di "bellezza" ci fa cadere nei luoghi comuni. Come tutti gli argomenti veramente seri che concernono l'essere umano. E niente, altresì, come parlare di "bellezza" ci eleva ad altezze sublimi. 
Riccardo è un uomo meraviglioso. Ha un gran culo. E, se anche non lo avesse, non sarebbe certo determinante. Perchè a Riccardo non posso applicare, in quanto essere umano, le leggi della fisica, della matematica o dell'economia. Nel mondo umano il target è sovrastruttura. Il marketing è una cazzata. E invece l'essere umano è essere sensuale. E non può sottostare alla fissità dei numeri. Piuttosto si lascia trafiggere dalle stelle.
La verità è che siamo tutti abili psicologi da parrucchiera. La vita è un'altra storia. E in quella storia Riccardo ha un pò paura. E' un pò pigro. E a reinventarsi, abituarsi di nuovo, ricominciare a raccontare e raccontarsi, a sentire un altro odore, a sentire altre prediche, a vedere altre lacrime, a stringere altre mani, a vedere altri occhi, be', non è semplice. Questo accade quando si ama, ci si da e non si risparmia nulla di sè, nè il bene e tanto meno il male. Io credo che lui lo abbia fatto. E anche se un altro amore non dovesse arrivare, Riccardo è un uomo fortunato. Perchè Riccardo ha amato. E' stato amato. E questo conta. La tragedia vera non è forse andarsene, ma non esserci mai stati.
Perdona, caro Stefano, le mie lungaggini. Non credermi, ti prego, un'invasata. Lo amo molto, è vero. Ma anche se così non fosse, io credo che per certi esseri umani che sono, ahimè, di questi tempi, mosche bianche, non si possa che cogliere la diversità. E lui è un diverso. Credi a me. Che non so nulla e che non sono scaltra. Ti auguro di ascoltare una musica sublime penetrarti fin dentro le viscere e portarti in alto mare, senza saper nuotare. Un caro abbraccio. Se i conti non tornano, non te la prendere. Anche le leggi di mercato, a volte, sono solo barzellette. Medeuccia.

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