martedì 26 febbraio 2013

LA FORZA DI RICKY FARINA


Alcune persone di mia conoscenza credono che io sia una persona forte.
Si sbagliano. " Ma come fa Ricky a continuare così? a non mollare? " si
domandano con stupore e sincero affetto. In effetti il quadro generale
della mia situazione non è dei migliori: i miei film riscuotono poco successo
in termini di visualizzazioni ( a parte alcune rare eccezioni come Harka,
Alda, Ritratto di un private banker, Il culo di Amanda e pochi altri ),  e la
mia vita sessuale è come uno dei primi film della storia del cinema
che si intitolava: L'innaffiatore innaffiato. Non posso negare di provare
sconforto e frustrazione. Ma nulla al mondo può impedirmi di essere
me stesso, e questa non è forza, non è fede, questa è solo necessità di
dare "libero" sfogo a quel caos che ho dentro, cercare di dare una forma
espressiva alle mie percezioni, ai miei pensieri, e ai miei sentimenti.
Se non lo facessi potrei scoppiare, il respiro si fermerebbe, morirei.
Non è forza, Ricky non è forte, Ricky ha solo paura di morire. Questa è
la verità. Tutto nasce dalla paura, sublime sorgente di ogni atto creativo.
Nella paura c'è tutto: l'amore, e anche l'odio. La vertigine e l'equilibrio.
Non parlo certo della paura costruita dal Potere per tenere l'animale
uomo sotto controllo. Parlo di quella paura oscura di essere una presenza.
Una presenza che si nutre di assenze. Che non può fare a meno delle
assenze. La struttura portante del mondo è proprio l'assenza. Per questo
io ho paura. Per questo scrivo e faccio film. Ed è per questo che non
smetterò mai. Perché continuerò ad avere paura fino alla morte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ed io a fare stiliti sonori senza colonne, per te!