Avamposti liquidi di una memoria ossessionata
da se stessa, truppe di ricordi infangati, in lotta
contro l'oblio e il suo esercito di vapore assassino.
Nulla resiste, tutto cede, frana nell'inconsistenza.
Anche le maschere di pietra diventano polvere.
E il tuo volto, fiore fra i gridi, si perde nel silenzio.
Fatico nel sentiero, una speranza selvatica ancora
mi sostiene, ha il pelo rossiccio, e odora di carne
da arrostire per la fame di angeli deboli e feriti.
Nell'inferno delicato dei miei passi mastico l'ultimo
tramonto, gioco a nascondino con le ombre e getto
uno sguardo distratto alla fine del mio giorno.
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