sabato 26 gennaio 2013

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCKOLD


Bobo, un milanese, e Calogero, un siciliano.
Piccolo dialogo di incomprensioni.


Bobo - Calogero, mi permetta, lei è troppo possessivo
nei confronti di sua moglie Concetta -

Calogero - Che minchia dice? -

Bobo - Io sono sposato con la Gabri da dieci anni e ci piace fare
certe cosette per rompere la monotonia -

Calogero - Che tipo di cosette? - 

Bobo - Una volta alla settimana viene da noi uno stallone, e a me piace
vedere la Gabri scopare con il suddetto stallone -

Calogero - Comu? Mi sta prendendo per u culo? -

Bobo - Assolutamente no Calogero, assolutamente no -

Calogero - Mi sta dicendo che lei gode a essere un cornutazzo? -

Bobo - Che espressione! In un certo senso sì, ma non è questione
di essere cornutazzi, come spiegarle? Si tratta di distanza prossemica,
di quella distanza coito-culturale-oggettivante che mi permette di
possedere veramente la mia donna proprio quando sta con un
altro, capisce? Una sorta di libidine platonica -

Calogero - Capisco che lei è un cornutazzo, che a sua mugghieri
c'abbampa u culo con la minchia di un altro -

Bobo- Senta Calogero, la Gabri si diverte, io mi diverto, qual è
il problema? -

Calogero - Mizzica, lei è proprio babbu, va a fatti monacu -  

Bobo - Uè pirla, ora mi hai rotto il cazzo, troglodita di un siculo,
va a ciapà i ratt va -

Calogero - Mizzica, sei proprio malucumminato -


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