domenica 18 settembre 2011

ODE AL VECCHIO BAVOSO

O bavoso, o vecchio bavoso, amo ogni
cosa di te, tu non parli di malattie, di lastre,
di acciacchi, di artrite, di medici, di pensione,
di bocce, non te ne fotte nulla della bocciofila,
non giochi a briscola con gli altri vecchiettini,
non parli di politica, non bevi il bianchino,
non vai a ballare nelle tristi balere dei vecchi,
e soprattutto non scassi le palle con i tuoi nipotini,
no, adorato pervertito, tu vai nei parchi a spiare
le cosce e i seni delle fanciulle, senti ancora
il sangue nelle vene, e l'eco del desiderio, sei
vivo, non ti arrendi al tempo e alla morte.
Da vecchio voglio essere come te, con la mia
confezione di Viagra sotto il letto, con la
dentiera sempre lucida per donare un sorriso
alle puttane, portatore sano di erezioni chimiche,
voglio rapire la bellezza, voglio stringere con
le mie mani nodose la giovinezza, e spargere
seme autunnale per il mondo, senza pace, senza
quella fottuta pace dei sensi, senza morte.

1 commento:

Anonimo ha detto...

anche io!
Nicola