Ho un sogno ricorrente. Sogno di correre.
Poi sogno di fermarmi a prendere respiro.
E nuovamente torno a correre. Trattasi
appunto di sogno ricorrente. Che idiozia.
Oggi il tumore della noia mi aspettava
in fondo al lavandino, ci ho versato sopra
un dentifricio alla menta. Ho spalancato
le finestre, per le strade nessuno zoppicava.
Umanità orba, passanti religiosamente
attenti al proprio nulla, un appuntamento
mancato l'unica forma di libertà permessa,
manca l'insolito, rigide piattaforme di passi.
Tendo l'arco, prendo la mira.
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