lunedì 18 gennaio 2010

IL CASALINGO


Sono un casalingo: m'illumino d'interno.
Adoro le palline di naftalina, mi diverto
a sterminare battaglioni di acari invisibili,
lotto contro la polvere, e quindi contro la
morte, mi piace pulire i vetri, mi sembra
di fare il solletico alla trasparenza.

Ogni mattina faccio dichiarazioni d'amore
alla mia lavatrice, è così rassicurante con la
sua forza centrifuga, così femminile quel suo
oblò invitante, e quando vibra, divoratrice
di mutande peccaminose, mi manda in estasi.
Sono un casalingo: m'illumino d'interno.

Ho un bellissimo rapporto anche con il mio
pianerottolo, con i miei vicini, e con il citofono.
Adoro invitare a cena amici per dare un senso
a tanti libri di ricette e alla lavastoviglie.
Senza minipimer mi sento un uomo perduto,
lo preferisco addirittura al mio amato dildo.

Non soffro di invidia nei confronti di chi viaggia
per lavoro, di chi gioca in borsa, di chi gestisce
risorse umane o bilanci di aziende, mi piace
stare a portata di cuscino, per quando i sogni
vengono a cercarmi, con i loro pugnali lucenti,
a farmi sanguinare nel mio mondo d'ombra.

Mi basta chiudere la chiavetta del gas per sentirmi
al sicuro. Fuori la vita è una giungla, io non sono
Tarzan, sono solo un casalingo, uno che preferisce
il tepore di una serra ai temporali della libertà,
so che voi donne non mi capite, ma non importa.
Quando uscite chiudete la porta senza sbatterla.


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