lunedì 1 settembre 2008

IMATRA:CORSO SALANI.

Un film che entra piano piano, con sottile umorismo,
in circolo, e ti fa sorridere, fino a commuoverti.
La storia di un documentarista, Salani, innamorato
di una spagnola che non lo ama più. Lei scappa a
Imatra, in Finlandia, sul confine russo. Lui la raggiunge
con la scusa di fare un documentario sulla -pasta
di legno-. Già questo è ridicolo. Ma di un ridicolo
sentimentale, infatti per questo film si può parlare
di "comicità sentimentale". Lei gli fa subito capire
che non ci sono speranze di riallacciare i rapporti.
La situazione è disperata, e quando assistiamo alle
scene del finto documentario(un pretesto) sulla pasta
di legno o sull'acciaieria di Imatra, dobbiamo leggere
in filigrana, in sottotraccia, tutto il dolore di
un amore non corrisposto, ed è questo doppio livello
di lettura che genera l'umorismo nascosto del film
e ne costituisce il suo pregio più evidente.
Il centro del film è il volto dell'attrice Paloma
Calle, l'oggetto d'amore di Corso Salani, e questa
scelta, per certi aspetti, ricorda l'Adele H di
Truffaut, anche quel film era la "storia di un viso".
Ai confini dell'Europa batte il cuore di un regista
originale, mai banale, che ama la vita e le persone.

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