domenica 31 agosto 2008

RACCONTINO

Lei mi disse a chiare lettere che era giunto il momento di
prendersi una pausa di riflessione. Le risposi che nelle
pause non riuscivo a riflettere. Lei mi disse che ero troppo
intellettuale e che sentiva il bisogno di stare con un uomo
più concreto che la facesse sentire di questo mondo. Le risposi
che l'intelletto fa parte di questo mondo, ma ha anche il
compito di figurarsi altri mondi possibili. Lei mi disse che
con me non aveva mai goduto e non aveva più voglia di fingere.
Le risposi che la finzione è una funzione, grazie a me
poteva sentirsi una donna funzionale, mentre il coito era
un fenomeno isterico. Lei mi disse che ero un fallito, senza
un soldo, e che aveva la necessità di frequentare persone
con un alto reddito e villa con piscina climatizzata. Le risposi
che la piscina climatizzata non l'avrebbe salvata dalla
noia, e aggiunsi che gli alti redditi l'avrebbero fatta
sentire una donna bassa. Lei mi disse che aveva un succhiotto
sul culo, si tirò giù i pantaloni e me lo mostrò con
l'intento di colpire al cuore il mio supposto orgoglio
maschile. Risposi che si trattava di un succhiotto di ottima
fattura e che non ero per nulla geloso. Sottolineai che
non la consideravo di mia proprietà, che volevo solo amarla.
Lei mi disse che ero un uomo meraviglioso, che non si sentiva
degna di stare con me. Le tirai un ceffone, e un altro ancora.
Lei mi disse che ero manesco. E mi lasciò definitivamente.

Nessun commento: