martedì 12 agosto 2008

POESIA DELLA CATTIVA DIGESTIONE

Non dormi. Ti eccedi. Perimetria del corpo.
Non sai più che cosa è vita, che cosa è morte.
Confusione abissale nel vaso da notte della paura.
Tremi, tremi, tremi. Allucinazione del presente.
Nitida. Allucinazione del qui e ora. Che cosa
è qui? Che cosa è ora? Non sai più respirare.
Ogni gesto ti sembra crollare nel vuoto.

E vorresti sputare una preghiera sul soffitto
bianco, anche una preghiera malata, ma che
ti dia quel poco di coraggio per non morire.
Per non morire adesso. Ma quando è adesso?
Mai. Ti ripeti:mai. Mai. La testa evapora.
L'anima è un sussulto. Un brivido oscuro.
Fumi una sigaretta per abitudine al male.

E poco a poco, con lentezza isterica, torna
il mondo, o una sua parte, specchio intatto.
Il tuo corpo, il respiro, l'occhio. Torni
a prendere possesso della tua solidità. Cosa
creata in una realtà di cose. Appoggi la
schiena al muro, simmetria perfetta cucita
in questo universo. E non hai più paura.

2 commenti:

Beppe Costa ha detto...

ma sono io? sono io? sono assolutamente me!

Anonimo ha detto...

siamo noi!

ric