mercoledì 13 agosto 2008

BARICCO E LA SUA LEZIONE 21

Baricco ha fatto un film! Anni fa conduceva una trasmissione
sui libri, non ricordo il titolo, ma ricordo che a un certo
punto usò il verbo "sbiellare", ne rimasi scosso, ma come?
Perché un intellettuale dovrebbe usare un simile, osceno
verbo? Sbiellare. Disse proprio così. Era sicuramente una
"tecnica" per accattivarsi un certo tipo di pubblico, per
dire: "Oh, io so un sacco di cose, ragazzi, ma non sono uno
noioso, sono uno di voi". Allora pensai a Pasolini, non so
bene perché, pensai a Pasolini per stare meglio.
Non guardai più la trasmissione, bastò quel verbo.

Ora ha fatto un film! Un film che sicuramente farà sbiellare
il suo pubblico. Ho visto già alcune immagini, sono
pretenziose, pseudo-felliniane, stucchevoli, onirismo
d'accatto. E il bello della faccenda è che Baricco si
crede un artista. Senza vergogna. Deve essere bello non
avere vergogna. Lo invidio. Ora mi viene da pensare a
Woody Allen, non so bene perché, penso a Woody per
sentirmi meglio...Woody che in Manhattan prendeva in
giro quelli che fanno "il club dei sopravvalutati",
come Baricco che tra i sopravvalutati mette Kubrick,
Joyce, la Nona! Che bella provocazione culturale!

Un provocazione da fare sbiellare dalle risate.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Due giorni fa, mi pare in un telegiornale, l'ho sentito definire "scrittore e musicologo", il Baricco. Se chiunque scriva qualcosa è uno scrittore e se capita che quel "qualcosa" abbia per oggetto la musica o un musicista, ebbene: sono uno scrittore e un musicologo pure io.

Ho letto alcune "musicologate" del Baricco; che dirne? Cascame da rivista "audio-hifi" anni '70-'80 condite con qualche considerazione para-letteraria. Uno studente al quinto anno di Liceo, qualche decennio addietro, avrebbe fatto di meglio e, forse, con maggior proprietà linguistica. In quelle riviste, almeno, ci trovavi Giaime Pintor (buonanima) che, fatta la tara al suo voler essere l'Adorno subalpino, argomentava solidamente e senza svolazzi sentimentalistici le proprie opinioni critiche. Ora a "La Stampa" e a "Repubblica" devono essere ridotti proprio male: una volta c'erano articoli musicologici di Mila e Carli-Ballola...

Ma, infine, che ci stiamo a fare qui, la vigilia della Feria Augustaea, a confezionare bariccologici strali? 'nduma a spass ch'a l'è mej!

Anonimo ha detto...

Chi sei? Mi piace come scrivi.
Parlami di te. Sono curioso.

ric