giovedì 11 giugno 2009

POESIA DI BEATRICE NICCOLAI

E' in quel tempo di ombre
che ho conosciuto
ogni angolo del mio silenzio.

Quel lasciarsi planare da dentro
dove tutto è già di per sè,
vertigine.

Essere in me
già una proiezione astratta
come fanno sulle pareti,
le ombre.

Quel riconoscersi solo per le movenze
e da meno distante,
per la vivacità
che rimane negli occhi.

Sapermi beneficiata dal dubbio,
mi assolve dalla brutalità delle circostanze.

E' così che da fuori di me ti osservo:
avvicinarti alle pareti

come un ladro di sogni
o come ombra clandestina
che cura o strappa

le rose selvatiche alla mia casa.

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