Il grande critico cinematografico Serge Daney non apprezzava
il fenomeno "we are the world", non si fidava di tanti cantanti
ricchissimi che cantavano contro la fame nel mondo.
Nel senso che non c'era una vera denuncia, si ascoltava
la canzonetta, ci si sentiva più buoni, una specie di lassativo
morale, una purga ben confezionata. La versione italiana
per il terremoto in Abruzzo mi fa lo stesso effetto, a parte
l'orribile canzone( almeno quella americana era piacevole e
orecchiabile) siamo davanti allo stesso fenomeno patinato,
liscio, pulito, da studio di registrazione, sciolto dal contesto
drammatico, dove "l'industria del senso di colpa" ci rifila
una canzonetta al posto dell'indignazione etica, una "catarsi
nazionale" con la quale ci si lava la coscienza, e qualche euro
piove dall'alto sulle macerie, mentre nessuno osa fare una
canzone dove si "cantano" i nomi dei responsabili, dove si
canta lo scandalo del cinismo di chi metteva sabbia per costruire
case pensando solo al profitto e fregandosene della vita degli altri.
A questo proposito è esemplare un passaggio nel testo della
canzone quando si dice " con un po' di fortuna si può
dimenticare". Dimenticare? Fortuna? Concetti atroci di
una canzone reazionaria, una grande bufala mediatica.
Fate canzoni prima dei disastri, canzoni di denuncia, canzoni
scomode, usate gli studi di registrazione per innescare una vera
rivolta morale, e non per mandarci a letto con la coscienza
a posto, grazie.
p.s.
E avete rotto le palle anche con le "partite del cuore".
3 commenti:
Parole sante.
Exodus
"Forse con un po' di fortuna potremo dimenticare", sì. Sta canzone di merda.
Hanno pure superato la stronzeria di "Mai più mai più".
sono assolutamente d'accordo. fortunatamente molti grandi cantanti non hanno partecipato e ne sono contento. nessuno si è domandato perchè grandi voci come Vanoni, Lauzi, Zero, Celentano, Bertè, Mannoia, Rettore, Alice, Patty Pravo ed altri non hanno partecipato a questa pagliacciata? mah...
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