venerdì 18 gennaio 2008

SENZA META

Vagare, divagare, senza meta, l'instabilità del flaneur,
"il magnetismo del prossimo angolo di strada, di un
lontano mucchio di foglie, del nome di una strada"(Benjamin),
farsi dondolare dal caso, innamorarsi di una passante, come
Baudelaire, o camminare con la febbre nel cervello per
le strade umide di Pietroburgo, come un personaggio di
Dostoevskij, non avere nulla da fare, avere tutto da
disfare, darsi appuntamento con l'insolito, arrivare
in ritardo nell'eternità, sognare il presente...

1 commento:

Anonimo ha detto...

di chi è la musica?

Tiepoletto