giovedì 24 gennaio 2008

GOTTFRIED BENN

Non voglio indagare la vita di Benn, la sua
adesione al nazismo è odiosa, ma a me interessa
la sua poesia, e resta sempre valido il
comandamento di Orson Welles NO TRESPASSING,
la vita di un uomo è così complessa che
non si può decifrare o "inventariare", è
sintomo di superficialità culturale affibbiare
delle definizioni:Benn odioso, Benn aristocratico,
Benn filonazista. Questo è un giochetto al
quale non mi presto. Benn per me è un piccolo
libro Einaudi FRAMMENTI E DISTILLAZIONI.

Brutto è

Quando non si sa l'inglese
sentire di un bel giallo inglese
che non è tradotto in tedesco.

Quando fa caldo vedere una birra
che non si può pagare.

Avere un'idea nuova
e non saperla involgere in un verso di Holderlin
come fanno i professori.

Di notte in viaggio sentire la risacca
e dirsi:fa sempre così.

Molto brutto:avere un invito
quando a casa, nelle proprie stanze, c'è più silenzio,
il caffé è migliore
e non si ha alcun bisogno di intrattenimento.

Ancora più brutto:
non morire d'estate
quando tutto è luce
e per le vanghe la terra è leggera.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno Farina, noto con piacere che, dicendo di non curarsene affatto, ha sottolineato l'adesione infame del Poeta al nazismo.
"Per fortuna", Benn dal 1938 subì il divieto di pubblicare, e dunque, ironia della sorte, dobbiamo ai nazisti il poterlo leggere senza che ci prudano le mani. Anzi, i piedi.
Io apprezzo la poesia quanto Lei, credo,ma è proprio quando le cose si riducono a un libretto, magari un'Einaudi di Benn tra quattro mura,e si esclude tutto il resto, che la poesia diventa un giochetto senza vita.
E' proprio quello che è fuori a quelle mura e da quel libretto che dà un senso alla poesia stessa, non crede? Sto parlando dell'etica e della storia.
- E quando Benn scrisse nella sua autobiografia che non credeva seiamente nell'antisemitismo di Hitler, lì sì ci sarebbe voluto un bel calcione in culo... che ne dice?
saluti,
Exodus

Anonimo ha detto...

Ciao Exodus, immagino che il
nome si riferisca al film di
Preminger, e non alla comunità
di don Mazzi.

L'adesione al nazismo l'ho
definita odiosa, come
potrebbe non esserlo?

Ma ho detto che non mi
interessa vivisezionare
con il bisturi etico
la vita di questo
poeta.

Come non mi interessa
sapere se Allen è un pedofilo,
per me è un genio della
comicità, punto.

Credo che la vera poesia
abbia una sua autonomia,
sussista in sé e per sé,
anche tra quattro mura.

Io sono uno che ogni giorno
compie un viaggio intorno
alla propria stanza.
Anche grazie a Benn.

Il suo nazismo era formale,
estetico, non era certo
un nazismo "crematorio".

Distinguerei "il nazismo di
Benn" da quello storico.

Per fortuna, come dice lei,
Benn divenne -un degenerato-.

Mi creda, odio con tutto me
stesso il totalitarismo,
Stiamo dalla stessa parte.

Dobbiamo anche essere
coscienti del valore
e dei limiti della nostra
esperienza.

La mia esperienza è Benn-
Einaudi-libretto-
poesie che ho letto nel
libretto.

Limitandomi consapevolmente
a questa esperienza
non trovo motivi per
prenderlo a calci in culo,
come dice lei.

Le dirò di più:potrebbe
anche essere stato un mostro,
un feroce sanguinario,
ma quella poesia che ho
riportato sul blog
resterebbe splendida,
commovente.

Questo significa che l'arte
è autonoma rispetto alla
morale, l'arte ha una sua
moralità interna, svincolata
dalla biografia dell'autore.

Questo penso, ma sono sempre
disposto a ricredermi, non
ho idee fisse, cerco di
formarle poco a poco, anche
confrontandomi con lei.

un saluto

richard

Anonimo ha detto...

Grazie, Farina.

La sua risposta mette alle strette, e allora proverò a spiegarmi così (perché ci piace comunicare, vero?)
Dunque: proviamo a ribaltare la visuale. Poniamo che NON sia l'autore ad essere un sanguinario, ma che siano TUTTI i lettori a esserlo.
Che senso avrebbe possedere una propria morale quando l'altrui è di buio e carneficina?
Dunque: che senso ha una morale che non sia condivisa?
l di là delle distinzioni filosofiche tra etica e mrale etc. io credo che la morale non possa ssere "propria". Da qui si deduce che la lotta è per una morale CONDIVISA. Comunichiamo a questo fine! E' per questo che il Poeta tiene viva la vita.
Nel nostro caso, la poesia di Benn ha una portata poetica universale, QUINDI antinazista.
La bellezza non può tollerare il totalitarismo.
ma forse mi sono lasciato prendere un po' la mano, spero comunque di essermi spiegato...
Comunque, ragionamenti farraginosi a parte, quello che auguro ai poeti nazisti è di avere solo lettori nazisti.
Saluti e grazie per i suoi aforismi.
P.S.: che lei ami molto il cinema, l'avevo capito. Complimenti per l'intuizione.