giovedì 3 novembre 2011

POESIA INVENTATA

Una casa blu, una collina gialla.
Il cuore rosso, affaticato. La notte.
Il nero della mente. Inchiostro
fresco. Una piovra fra i rami spogli.
Da queste parti scivola l'abisso.

Una cella tutta per me, elettrica.
Faccio shopping di ombre, pago
in contanti, anche se non ho mai
imparato a contare, colleziono viali
di cristallo, e assumo elefanti.

Rivedo il sorriso di mio padre.
Carne della mia carne. Intima
macelleria del disincanto. Prego.
Nel silenzio chiodato prego.
Ancora una volta abbracciarti.

Sposto gli oggetti, metamorfosi
d'arredamento. Incido il vuoto.
Spacco il seme della speranza.
L'utero della morte è un forno.
Un segreto di terracotta, poi nulla.

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