Sei un dio, un dio mortale. Conoscerai il sapore
della disfatta, nessuna resurrezione verrà a
placare la tua morte. L'ultimo tuo canto sarà un
grido. E porterai quel grido nel buio della terra.
Sei un dio, un dio mortale. Sei venuto al mondo
per donare il tuo miracolo spezzato, questa vita
divorata dallo stupore, insidiata dalle ferite, sulla
tua croce l'unica speranza sarà la fame del tarlo.
Ma quanto cielo insanguina la tua bocca inumana?
Sei il dio dei vermi, e delle crepe, sei il dio delle
guarigioni minate all'origine, il dio delle silenziose
attese, e cammini sul fondo degli abissi, annegato.
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