domenica 27 novembre 2011

L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO

So come finirà il mondo, una palla di cenere fredda.
Un respiro congelato nell'universo dissolto.
So che fine faranno tutti i fiori, tutte le stelle, tutti
gli uomini. Anche se non ricordo più l'area del trapezio
so fare il triplo salto mortale, e so che non risorgerò
tre volte, e nemmeno una. So che alla fine di tutto
ci sarà l'inizio di niente. So che i bottoni che ho perso
non li ritroverò mai più, so che ogni ricordo è solo
l'anteprima dell'oblio, so che le cicatrici sono i soli
ricordi che non hanno bisogno della memoria, so tutto,
anche se non so nulla, so troppo, e vorrei vivere la vita
con azzurra semplicità, con fresca inconsapevolezza,
ma so che per me è impossibile, inutile, e so che tutte
le piccole gioie che ho strappato alle tenebre non sono
altro che fumo, nulla è più letale della felicità, lo so. 

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