mercoledì 8 ottobre 2008

LA POESIA IN UNA STANZA:CARVER.

LA PICCOLA STANZA

Ci fu una grande resa dei conti.
Le parole volavano come pietre attraverso le finestre.
Lei urlava e urlava, come l'Angelo del Giudizio.

Poi il sole balzò su di colpo, e un scia
apparve nel cielo del mattino.
Nell'improvviso silenzio, la piccola stanza
divenne stranamente derelitta, mentre lui le asciugava le
lacrime.
Divenne come tutte le altre piccole stanze della terra,
che la luce ha difficoltà a penetrare.

Stanze dove le persone urlano e si offendono l'un l'altra.
E dopo provano dolore, e solitudine.
Incertezza. Bisogno di confortare.


COMPAGNIA

Stamattina mi sono svegliato al rumore della pioggia
sul vetro. E ho capito
che da tempo,
quando avevo una scelta da fare, ho scelto
il vizio. Oppure
semplicemente la pura comodità.
Al posto della virtù. O della difficoltà.
Mi accade di pensarla così
quando sono stato da solo per giorni,
come adesso. Ore consumate
in ottusa compagnia di me stesso.
Ore e ore
che somigliano tanto a una piccola stanza.
Con appena una striscia di tappeto per camminarci sopra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

grazie